Il ministro degli Esteri: "Anche l’Europa dovrà fare la sua parte"

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani interviene sulla vicenda Stellantis dopo le dimissioni del ceo Tavares e il pressing del Parlamento che chiede a Elkann di riferire. “Dobbiamo assolutamente fare in modo che Stellantis continui a investire in Italia. Credo che dopo tutto il sostegno che ha ricevuto dallo Stato questa azienda abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro Paese. Tenendo conto anche dei cambiamenti che ci sono ma anche l’Europa dovrà fare la sua parte”, ha detto il titolare della Farnesina a margine dell’assemblea Generale di Alis all’Auditorium della conciliazione di Roma. “Serve una politica industriale a livello europeo. Stellantis con le difficoltà che ha deve essere rilanciata e dobbiamo evitare che ci siano perdite di posti di lavoro all’interno”, ha aggiunto il segretario di Forza Italia.

Fontana: “Auspico Elkann quanto prima in Parlamento, confronto necessario”

“Auspico che il Presidente di Stellantis, John Elkann, – al di là delle interlocuzioni odierne – venga quanto prima in audizione in Parlamento. Un confronto con i parlamentari di maggioranza e opposizione è importante e necessario”. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. 

Gusmeroli (Lega): “Eventuale audizione dopo tavolo Mimit”

In mattinata c’è stato un colloquio telefonico tra il numero uno della multinazionale automobilistica e il deputato Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, nonché responsabile Fisco della Lega, “Il presidente Elkann, a fronte della mia rinnovata richiesta di audizione, ha ringraziato per l’attenzione che il Parlamento continua a riservare al settore automotive e a Stellantis, ma in questa fase ha tuttavia asserito di attendere la chiusura del tavolo di interlocuzione con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove è stato delegato l’Ing. Imparato, a capo della regione Europa, con il pieno mandato di chiudere positivamente le interlocuzioni. Sarà possibile individuare un momento successivo di confronto istituzionale, come anche richiesto dalle mozioni presentate in Parlamento”, ha detto Gusmeroli. 

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