Delmastro ad Atreju: “Calci nel sedere a chi occupa”. E’ polemica

Dure parole del sottosegretario sul tema casa, l'opposizione va all'attacco

Andrea Delmastro ad Atreju si scaglia contro chi occupa le case, che prenderebbe a “calci nel sedere”, e scoppia la polemica politica. Il sottosegretario alla Giustizia ne ha parlato nel corso del panel ‘Tra abusi e soprusi: un modello per combattere i ladri di case. La via italiana per garantire la proprietà privata’. Senza troppi giri di parole: “Dalla sera alla mattina ho scoperto di essere liberticida perché il ddl sicurezza sarebbe liberticida. Io più banalmente penso che noi tuteliamo l’Italia reale e normale di chi vuole i suoi diritti, vuole esercitarli, vuole lavorare, studiare e affermarsi nella vita”, è stata la premessa.

Poi ha aggiunto: “Noi vogliamo tutelare il legittimo proprietario della casa. Sapete come funziona? Un anziano va fare una lunga degenza in ospedale e non si preoccupa della sua malattia, ma è terrorizzato all’idea di uscire di casa perché non sa se quella casa, frutto dei risparmi di una vita, sarà ancora sua. Torna a casa ma la chiave non gira più, chiama le forze dell’ordine che gli dicono ‘faccia uno sfratto, fra 6-7 anni tornerà ad essere proprietario della casa. Per il momento l’alternativa che lo Stato le affida è stare sotto a un ponte’. Ecco, noi vogliamo prenderli per la pelle del culo quelli che occupano le case degli anziani, dargli un calcio nel sedere e rimettere immediatamente la casa nel possesso dell’anziano. È liberticida? Temo di no, ma se fosse liberticida quel ddl sono fiero di essere liberticida per tutelare l’Italia normale che fino ad oggi è stata mortificata, umiliata, accantonata e marginalizzate da una sinistra che ha in mente di difendere tutto lo scibile umano” ma che in questo caso “deve difendere non lo ius soli ma lo ius Salis, che è quello di andare a derubare gli italiani”.

Rando (Pd): “Linguaggio inaccettabile”

Parole dure accolte dalle critiche dell’opposizione: “Le parole sono importanti, ma il sottosegretario Delmastro Delle Vedove sembra ignorarlo. Un linguaggio volgare e inaccettabile da parte chi rappresenta la nostra Repubblica. Bisogna difendere i diritti delle persone con gli strumenti di uno Stato democratico, respingendo ogni violenza”, afferma la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità del Partito Democratico.

Grimaldi (Avs): “Conosce solo lo ‘Ius Fasci”

“In un Paese normale un sottosogretario come Delmastro starebbe preparando gli scatoloni. Oggi ha detto testualmente ‘prenderemo per la pelle del cxlo chi occupa, la sinistra difende lo Ius Salis, io fiero di essere liberticida’. Che il deputato meloniano fosse ‘liberticida’ ne avevamo già avuto qualche avvisaglia mentre sapevamo della sua amicizia con Casapound, i ‘fasci del terzo millennio’ che da 21 anni occupano abusivamente un intero palazzo nel centro di Roma. Adesso abbiamo capito: per Delmastro esistono le occupazioni ‘cattive’ e quelle ‘buone’ dei suoi amichetti. Si chiama Ius fasci“, rimarca Marco Grimaldi, vicepresidente di Avs alla Camera.

Santalucia (Anm): “Il diritto non è violenza”

Per il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, “la giustizia interviene per prevenire i conflitti laceranti che altrimenti ci sarebbero”, quello di Delmastro “è un linguaggio che si pone al di fuori delle regole basilari del diritto. Il diritto non è violenza e rispetta i diritti di tutti”.

Il sottosegretario: “Rivendico le mie parole”

Il sottosegretario, però, non fa passi indietro: “L’Italia ha cambiato marcia e ha cambiato grammatica“, dice Delmastro a Tagadà su La7: “Noi vogliamo prendere per la pelle del culo chi occupa la casa degli anziani, dargli un calcio nel sedere e ridare il possesso della casa all’anziano”, rincara la dose. “L’Italia ha cambiato marcia e ha cambiato grammatica – sostiene l’esponente di FdI – sono stanco di vedere anziani spogliati della loro casa da dei delinquenti senza che la polizia riesca a fare niente. Sono orgoglioso di un’Italia ritenga di tutelare gli anziani: con Meloni gli anziani si dovranno solo preoccupare di guarire non che le venga espropriata la casa”.