Il centrodestra? “Mi auguro sempre che diventi una destra conservatrice, moderna ed europea, perché ne avremmo bisogno, ma mi pare ci sia un po’ di strada davanti. Speriamo diventino quello di cui c’è bisogno, cioè che ci sia un’area riformista, liberale e conservatrice come c’è in tutti i paesi, senza fare più promesse che non si riescono a mantenere e senza prendere in giro gli italiani”. Così Carlo Calenda, leader di Azione, a margine di Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia al Circo Massimo a Roma. “Se sarà il punto di arrivo di una trasformazione di Meloni? E che ne so io, come si fa a dirlo. Abbiamo visto qualsiasi cosa, Salvini che diceva fuori dall’euro e ha votato il governo Draghi. Qui può succedere qualsiasi cosa”, ha aggiunto l’ex ministro, che ha poi commentato le indiscrezioni su Ernesto Maria Ruffini, che si è dimesso dalla direzione dell’Agenzia delle Entrate, secondo alcuni per intraprendere il ruolo di federatore di una forza di centro: “Che può succedere con Ruffini? Non lo so. A me sembra quella scena di Guzzanti che fa Veltroni e dice ‘Chi possiamo candidare?’, Parliamo di cose serie“. Il leader di Azione ha inoltre parlato di energia nucleare, tema al centro del panel di Atreju al quale è stato invitato: “Oggi parliamo di nucleare, speriamo di iniziare a farlo almeno, perché siamo in ritardo di 40 anni. Noi abbiamo raccolto le firme per una proposta di iniziativa popolare che è pronta e che depositeremo la prossima settimana. Se il governo è d’accordo la approvasse”, ha detto, aggiungendo che “il prossimo anno avremo il peggior anno per l’industria italiana da tanto tempo a questa parte. In Germania 4 aziende su 10 stanno pensando di licenziare. Il governo non mette soldi sulla politica industriale, è una situazione molto delicata. Il costo dell’energia è un fattore determinante“.
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