“Giacomo Matteotti ha lasciato una traccia indelebile dell’impegno, degli ideali e di come non ci si pieghi rispetto anche alle violenze e le costrizioni. Credo sia per noi tutti un esempio anche a distanza di 100 anni dal tragico evento”. Usa queste parole Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL, per ricordare l’importanza che ancora oggi, nel centenario della sua morte, Giacomo Matteotti ha per la storia e per la società italiane. Lo fa in occasione della presentazione del libro ‘L’assassinio di Matteotti‘, edito da Arcadia e voluto fortemente dal sindacato in collaborazione con la Fondazione Nenni. Il testo, infatti, si presenta come una raccolta di scritti dell’epoca prodotti proprio dalla penna di Pietro Nenni, giornalista, storico, politico e commentatore a caldo della triste vicenda. La prefazione è affidata all’ex ministro Claudio Martelli, presente anche lui all’evento in qualità di relatore, oggi presidente della Fondazione Nenni. Il lavoro è stato curato da Antonio Tedesco, direttore della Fondazione, che ai microfoni di LaPresse sottolinea come, attraverso uno “stile narrativo molto bello”, “Nenni fa capire bene il contesto storico in cui avviene il delitto e dice con chiarezza e grande lucidità che Mussolini è il mandante e il responsabile di quella tragedia”.
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