Fino a 7 anni, anziché 6, per saldare i propri debiti con il fisco. Dal 1 gennaio infatti si potrà dilazionare i debiti iscritti a ruolo in 84 rate mensili, anziché 72 come avvenuto finora. “Si tratta del primo passo di un percorso che punta ad arrivare, gradualmente, nei prossimi anni, fino a 120 rate, permettendo a cittadini e imprese di gestire al meglio le pendenze pregresse con il fisco”, annuncia il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, dopo la pubblicazione del decreto ministeriale che disciplina le rateazioni con l’agente della riscossione, previste dall’articolo 13 del Decreto Legislativo 110/2024.Il decreto, che riordina il sistema nazionale della riscossione, prevede che le somme dovute all’Agenzia delle Entrate fino a 120mila euro possano essere pagate per i prossimi due anni in un massimo di 84 rate mensili che salgono a 96 per il biennio 2027-2028 e 108 dal 1 gennaio 2029.
Novità anche per i contribuenti che documentano la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria, che potranno avere una dilazione fino a 120 rate mensili. “Siamo di fronte a un cambiamento radicale di visione rispetto al passato – spiega Leo – Il nostro obiettivo è rendere il sistema fiscale più vicino ai contribuenti. È lo Stato che tende la mano a quei cittadini che, nonostante le difficoltà, vogliono tornare ad essere in regola. Un aspetto, questo, del quale dobbiamo tenere conto”. Inoltre – aggiunge Leo – “per garantire una riforma efficace, abbiamo istituito una Commissione tecnica, guidata dal Presidente Roberto Benedetti, incaricata di analizzare il magazzino della riscossione. È un organo che avrà il compito di proporre soluzioni legislative che evitino l’accumulo di crediti fiscali non riscossi”.
Intanto dalla Lega, ma anche da FI, continua il pressing per una rottamazione delle cartelle – sarebbe la quinquies – con lo scopo di tendere una mano ai contribuenti e, contemporaneamente, fare cassa per quel taglio dell’Irpef rinviato all’anno nuovo a causa degli incassi più magri del previsto del concordato preventivo biennale, che ha raccolto ben meno dei 2,5 miliardi auspicati dal governo. “Siamo sicuramente a favore del taglio dell’Irpef per il ceto medio e anche all’aumento della platea dei beneficiari della flat tax. Gli strumenti per raggiungere questi obiettivi, però, non sono così semplici come fanno apparire Forza Italia e la Lega”, chiude però Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera, intervistato da Affaritaliani.it,. “Forza Italia e la Lega hanno il ministro e sottosegretari al dicastero dell’Economia e nemmeno loro, mi risulta, hanno ancora trovato il modo per identificare bene come strutturare la rottamazione quinquies. Questo significa che – evidentemente – non è così semplice come si dice in queste ore. Noi non abbiamo alcuna preclusione per una nuova rottamazione, ma non si fa così con un comunicato stampa. Ci sono il ministro Giorgetti, il vice Leo, i sottosegretari Salvino, Albano e Freni: rappresentano tutta la coalizione e stanno lavorando, vedremo nelle prossime settimane quali soluzioni troveranno”.