Politica

Governo, Giorgia Meloni alla conferenza stampa di inizio anno: parla di Cecilia Sala e SpaceX

E’ finita dopo quasi tre ore la conferenza stampa di inizio anno del governo, nella quale Giorgia Meloni ha presentato risultati e obiettivi rispondendo alle domande dei giornalisti. La tradizionale conferenza stampa è stata organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare.

Tra gli argomenti trattati la liberazione di Cecilia Sala ma anche il lavoro dei giornalisti, tra i rischi di diffamazione e le norme sulla presunzione d’innocenza. Tra le domande dei giornalisti, anche il tema di StarLink/SpaceX, le riforme (“vorrei l’ok al premierato entro questa legislatura”) e quello di Elisabetta Belloni, confermando Rizzi come suo successore. Si è parlato anche dei centri migranti in Albania.

Meloni: “Mai parlato di complotti, certo ho molti avversari”

“Non ho mai parlato di complotto in più di due anni che faccio il presidente del Consiglio” ha detto Meloni. “Ho detto che mi ha molto incuriosito questo continuo voler raccontare, attorno alla figura di Arianna Meloni, cose che non erano vere alla prova dei fatti. Allora questo cos’è? Spero che sia una strategia, perché altrimenti sarebbe cialtroneria. Allora penso che ci sia un tentativo, a livello politico, di gettare fango su qualcuno. Ma non ho mai parlato di complotto. Poi che io possa avere diversi avversari non mi sembra una grande notizia. Che ci siano mondi, ambienti, gruppi di potere, che in passato avevano rapporti migliori con il potere politico, questo mi sembra scontato”. 

Meloni: “Musk su Phillips? Nessuno si è sbracciato per epiteti contro di me”

“Non condivido le parole di Elon Musk” su X nei confronti della ministra inglese Jess Phillips ma “anche qui, da questo al rischio per la democrazia… Volete un elenco degli epiteti che mi sono stati rivolti anche da personaggi influenti sui social negli ultimi anni? Non mi ricordo che qualcuno si sia sbracciato. Quello che non funziona in questa vicenda è l’utilizzo di due pesi e due misure. Non si è credibili a porre oggi la questione, che è sul tavolo da molti anni. Solo che le persone che ne erano protagoniste erano ben viste dal mainstream”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di inizio anno in corso alla Camera. 

Meloni: “Norma anti Renzi? È questione buon senso, rappresenta Italia”

La cosiddetta ‘norma anti Renzi‘ contenuta nella manovra “è un’iniziativa parlamentare che condivido. Penso sia normale vietare a chi rappresenta gli italiani in Parlamento di prendere soldi da Stati esteri non appartenenti neanche alla Ue” ha detto Renzi. “La cosa strana è che si debba fare una legge per stabilire quello che il buon senso avrebbe dovuto suggerire. Poi se il senatore Renzi dice che ci sono anche altri che lo fanno, c’è la differenza fondamentale che tutti gli altri hanno avuto la creanza di lasciare il Parlamento. Il senatore Renzi rappresenta l’Italia, e quello che fa coinvolge l’Italia. Per questo in passato nessuno che facesse un lavoro di questo genere è rimasto parlamentare. La legge è stata necessaria perché è un caso unico. E il senatore Renzi lo sa bene, e non è un caso che si sia dimesso dal cda di una società di car sharing con sede a Mosca il 24 febbraio 2022”. 

Consulta, Meloni: “Avanti spediti ma serve dialogo con opposizione”

“Lo stallo per l’elezione dei giudici mancanti della Consulta? Presumo che adesso che sono quattro sarà più facile trovare una soluzione anche con le opposizioni. Siamo consapevoli di quanto questo sia importante, cercheremo di procedere spediti. Non dipende solo da noi, abbiamo già avviato le interlocuzioni con l’opposizione”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di inizio anno in corso alla Camera. 

Meloni sulla sorella Arianna: “Una cosa falsa è una svista, quattro sono una strategia”

Giorgia Meloni ha parlato anche della sorella Arianna: “Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella, ma mi stupisce molto che le vengano addebitate moltissime cose che non segue. Questo mi ha molto incuriosito perché una cosa falsa può essere la svista, due cose false possono essere due sviste, tre cose false possono essere tre sviste, quattro cose false diventano una strategia. E allora mi interrogo sulla strategia. Poi chiederò a mia sorella cosa ne pensa, se trova un minuto mentre stipa tutta questa gente nei gangli dello Stato”.

Meloni su ‘M’: “Non vedo serie Tv e non leggo libri da due anni”

Non vedo una serie Tv e non riesco a leggere un libro che non sia il Pnrr da più di due anni, non ho il tempo. Volentieri un giorno tornerò a fare queste cose che fanno gli umani, e non vedo l’ora. In realtà sono riuscita a vedere una serie in questi due anni, ed è ‘Per Elisa’, su Elisa Claps, che ho trovato molto bella” ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispondendo alla domanda se avesse letto i libri di Scurati su Mussolini e se avesse intenzione di guardare la serie Tv tratta dall’opera. 

Meloni: “Pace giusta è quella in cui Ucraina è d’accordo”

“Sono disposta a sostenere tutte le proposte che è disposta a sostenere l’Ucraina”. Così Giorgia Meloni sul tema del conflitto in Ucraina e dell’aggressione russa. “Non sono io a dover dire le condizioni per una pace giusta – ha aggiunto – Ma credo che sarà una pace giusta se l’Ucraina è d’accordo”. Meloni ha detto che lo scarso avanzamento delle truppe russe è dovuto al fatto che “noi abbiamo tenuto il punto” e perché “gli ucraini sono stati coraggiosissimi”.

Meloni sul Viminale: “Nessun cambio in vista”

“La parola ‘rimpasto’ ha fatto capolino dopo due settimane che ero al governo, ma è una parola a cui tendenzialmente non sono favorevole. Questo è già il settimo governo per longevità, procediamo a grandi falcate per scalare posizioni” ha detto Meloni. “Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno e lui ha ragione nel dire che in assenza del procedimento giudiziario, che poi abbiamo visto come è finito, lui avrebbe chiesto e ottenuto di fare il ministro dell’Interno. Ma anche Matteo Piantedosi è un ottimo ministro dell’Interno, quindi come ho già detto allo stato non è in vista un cambio” ha concluso la premier.

Meloni sulle carceri

“Quello che dobbiamo fare è adeguare la capienza delle nostre carceri alle necessità” ha detto Giorgia Meloni sul tema carceri. “Abbiamo nominato un commissario all’edilizia carceraria” con l’impegno di “realizzare 7mila nuovi posti all’anno a partire dal 2025”. “Il modo serio di affrontare il problema” non sono “amnistie e o indulti” ma “ampliare le carceri” e “agevolare il passaggio di detenuti tossicodipendenti ad altri istituti”.

Meloni sui centri migranti in Albania e sugli Usa

“A me pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al governo”, dice Giorgia Meloni a proposito del tema dei centri migranti in Albania.

“Mi sento di escludere che gli Usa nei prossimi anni invaderanno dei territori” dice Meloni, a proposito della Groenlandia. “Io mi sento di escludere che gli Usa nei prossimi anni si metteranno a tentare di annettere con la forza territori che interessano loro. Noi abbiamo già visto Trump presidente Usa e siamo di fronte a una persona che quando fa una cosa ha un motivo per farla. Vedo le sue dichiarazioni come un messaggio ad alcuni grandi player globali piuttosto che rivendicazioni ostili a quei paesi” ha detto la premier. “La mia idea è che queste dichiarazioni rientrino nel dibattito a distanza tra grandi potenze. Un modo energico di dire ad altri player globali che gli Usa non resteranno a guardare”, ha aggiunto la premier ricordando “l’attivismo cinese” nei territori. 

“Durante l’incontro a Mar-a-Lago con Donald Trump abbiamo parlato del quadro generale, senza entrare nello specifico dei singoli dossier. Certamente l’accoglienza è stata al di là delle aspettative, e per quanto riguarda l’Inauguration day” del 20 gennaio a Washington “confermo l’invito e che mi farebbe piacere esserci. Lo sto valutando con la compatibilità di agenda viste le moltissime cose che dobbiamo fare, ma se riesco volentieri partecipo”.

Meloni e il presunto accordo con SpaceX

Si tratta di capire “qual è lo scenario migliore tra due scenari che non sono ottimali e sul quale io sono laica”. Così la premier Giorgia Meloni parlando del presunto accordo – da lei smentito – con StarLink di Elon Musk. “Non faccio favori agli amici ma neanche accetto che persone che non sono d’accordo o che a persone che hanno buoni rapporti con me venga appiccicata addosso una lettera scarlatta. Va trattato come tema di sicurezza nazionale, il resto è dibattito per le opposizioni a mio avviso a corto di argomenti”.

“Neanche io le idee chiare” su un eventuale utilizzo della rete satellitare Starlink, ma è necessario “mettere in sicurezza le informazioni parlando con il soggetto tecnologimente più avanzato, perché non ci sono alternative pubbliche, l’alternativa è non avere la protezione di questi dati” ha detto la premier.

“Il problema è che Elon Musk è ricco o che non è di sinistra?” ha detto Meloni. “Se Musk ha avuto un ruolo” nel rilascio di Cecilia Sala “non ne ho notizia. Per quello che riguarda le ingerenze dobbiamo ricondurre le cose nel loro alveo. Elon Musk è una persona molto nota e facoltosa che esprime sue posizioni. Ma quando di fronte a questo mi si dice che è un pericolo per la democrazia, devo dire che non è vero. Di persone note e facoltose che esprimono opinioni ne ho viste e spesso le esprimono contro di me, e non mi pare che nessuno si sia scandalizzato. Il problema è quando quelle persone usano le loro risorse per finanziare esponenti politici in giro per il mondo per condizionare le politiche di altri Paesi, e non mi pare che Musk lo faccia. Lo fa George Soros, e questo io lo considero un pericolo e un’ingerenza, mentre altri parlano di filantropia. Il problema allora qual è? Che Musk è ricco o che non è di sinistra? In passato è accaduto che alcuni miliardari censurassero la gente sulle loro piattaforme, come accaduto a Trump, e quella sì è un’ingerenza, ma lì andava bene. Se una persona esprime le sue idee senza finanziare partiti o associazioni, come fa Musk, perché io non ho avuto soldi da Musk, va bene. Altri li ricevevano da Soros, e lì andava bene? L’ingerenza c’è solo quando non si è d’accordo?”. 

Meloni su Cecilia Sala: “Emozione a dare la notizia alla madre”

“Ieri è stata una bella giornata per il sistema Italia, per tante persone che ci hanno lavorato e anche per me”.

“Vi farò una confessione – dice ancora la premier – Posso dirvi che non ho mai provato un’emozione più grande in questi tre anni di quella provata chiamando una madre dicendo che suo figlia o figlio stava tornando a casa”. “Devo ringraziare il ministro Tajani, devo ringraziare anche voi, ho trovato un atteggiamento responsabile, devo ringraziare anche la stampa”.

A proposito delle interlocuzioni con Usa e Iran sul caso Sala, Meloni ha detto che “Biden ha dovuto annullare il suo viaggio” ma “le interlocuzioni ci sono, ci sono state finora e ci saranno comunque. Il lavoro c’è ancora, è molto complesso e non è terminato ieri ma bisogna discutere nei dettagli nelle sedi che sono competenti”. Sulle dimissioni di Elisabetta Belloni Meloni ha detto che “le vicende degli ultimi giorni (Cecilia Sala, ndr) non c’entrano assolutamente nulla”. Meloni conferma che Rizzi è il suo successore. “Confermo che abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi alla guida del Dis. Un funzionario dello Stato di prim’ordine. La nomina verrà formalizzata nel Cdm di oggi” ha detto Meloni.

Meloni: “Giornalisti possono avere le ordinanze ma non fare copia e incolla”

Giorgia Meloni parla della presunzione d’innocenza, di diffamazione e di altri dettagli sul lavoro dei giornalisti sollevati dal presidente dell’Odg. “Il parlamento ha delegato il governo a fare un decreto legislativo per il quale non può essere pubblicata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, significa che il giornalista può averla ma non deve pubblicarla, può fare una sintesi. Semplicemente si chiede di non fare il copia e incolla delle ordinanze. Non c’è dal mio punto di vista alcuna limitazione del diritto di informazione e di essere informati”. “Il governo non ha ritenuto di inasprire le pene per chi dovesse violare queste prescrizioni”.

Sulla diffamazione si prevede che “non sia più previsto il carcere, e io sono assolutamente d’accordo, ma una multa”. Il caso riguarda però solo “la pubblicazione di una notizia falsa pubblicata consapevolmente con l’obiettivo di diffamare qualcuno”, quello che Meloni chiama “caso-limite”, cioè “diffamare volontariamente qualcuno”. Meloni aggiunge che “se si pubblica la smentita” il caso si chiude.

Sono d’accordo che sia necessario avviare il dibattito per la riforma della professione e ritengo che il luogo sia il Parlamento, ma se ritenete che il governo possa fare moral suasion per accelerare i tempi sono assolutamente d’accordo”.

“Su una legge che porta il mio nome (l’equo compenso, ndr) non posso non essere d’accordo. C’è presso il Ministero della Giustizia l’Osservatorio ed è rappresentato anche l’Ordine dei giornalisti, io sono assolutamente d’accordo e a vostra disposizione”.

“Mi capita sempre più spesso di vedere virgolettati sui giornali a me attribuiti di cose che non ho mai detto e nemmeno pensato – ha detto ancora Meloni -. Proviamo con questa conferenza stampa a ripartire con un piede diverso. Rispetto il vostro lavoro, chiedo che venga rispettato anche il mio”.

Il presidente dell’Odg: “Difendendo il giornalismo non si difende una corporazione ma la democrazia”

Chiediamo che “il presidente Biden possa concedere la grazia a Julian Assange“. Così il presidente dell’Odg Carlo Bartoli. ” Se una persona viene arrestata e non è possibile sapere quali accuse gli vengono mosse, non si genera un sentimento di inquietudine?” dice ancora Bartoli, riferendosi alle norme sulla presunzione di innocenza, che rendono a suo parere discrezionale la diffusione di informazioni relative ad arresti e accuse, rendendo più complesso il lavoro dei giornalisti.

Difendendo il giornalismo non si difende una corporazione ma la democrazia, il nostro diritto a essere informati”. Per questo “chiediamo di riformare la riforma sulla diffamazione” e di “correggere” la norma sulla “presunzione di innocenza”.

“Ci sostengono e ci confortano” le parole “del presidente Sergio Mattarella”. Bartoli chiede anche “che venga applicata anche ai giornalisti la legge sull’equo compenso”.