I ritardi dei treni continuano a scatenare le opposizioni. Dal Pd ai Cinquestelle, da Italia viva ad Alleanza Verdi e Sinistra: sono diverse le critiche rivolte al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini.
“Ancora caos per treni e trasporti. A che ora si dimette Salvini?”, scrive su X il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Che mette nel mirino anche la premier, Giorgia Meloni: “Ore e ore di ritardo, richiesta di dimissioni di Salvini, pendolari e viaggiatori occasionali inferociti. Una premier seria mette la faccia sul problema. Giorgia no. Cambia argomento, subito. La mattina di domenica anziché parlare di treni rilancia su gruppi di delinquenti che attaccano le forze dell’ordine. E Palazzo Chigi dà indicazioni a tutte le testate di parlare di sicurezza e criminalità, non di trasporti. Lo stesso Salvini non twitta sui disagi dei viaggiatori (chissà se ha capito di essere il ministro competente. Cioè competente per modo di dire) ma si butta sulla difesa della sicurezza”.
“Anche oggi, tutto ‘bene’ sulla linea ferroviaria: il treno su cui viaggiavo stamani è arrivato a destinazione con solo 60 minuti di ritardo! E poteva andare peggio, visto il tabellone. Una vergogna che si ripete ormai con troppa frequenza”. Così sui social la vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera, Simona Bonafè.
“Anche oggi ritardi osceni dei treni a macchia d’olio in tutto il paese: questa situazione non è più sostenibile. Spostarsi in treno è diventata un’ascesa al calvario per i malcapitati italiani, e il ministro Salvini anche oggi è desaparecido su questo fronte. Tra Salerno e Reggio Calabria ci segnala uno scenario impietoso con la circolazione praticamente ferma, mentre tra Roma e Firenze l’ennesimo guasto sull’alta velocità sta causando ritardi a cascata: siamo lo zimbello d’Europa. E’ giunta l’ora che intervenga la premier Meloni: se il suo ministro dei Trasporti non vuole metterci la faccia, lo rimuova o lo faccia dimettere. Non si può giocare così con la vita dei passeggeri. Si fermi ogni aumento del costo dei biglietti per i prossimi due anni, e si cerchino soluzioni serie e rapide: non possiamo star qui ogni mattina a denunciare l’armageddon nelle stazioni italiane”. Così in una nota la capogruppo M5s in commissione Trasporti al Senato Gabriella Di Girolamo.
“Nuovo giorno e nuovo bollettino disastroso per pendolari, lavoratori e studenti che viaggiano sulla rete ferroviaria di questo Paese. Nove treni cancellati o limitati, altri cinque attualmente fermi e ritardi che hanno superato i 350 minuti, cioè quasi sei ore. La circolazione sospesa sulla linea Reggio Calabria-Paola-Salerno e il guasto tra Valdarno e Arezzo sulla tratta Roma-Firenze sono solo gli ultimi episodi di una crisi che si aggrava di giorno in giorno“. Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce nazionale di Europa Verde.
“Questi dati, dopo l’ennesimo weekend nero, sono inequivocabili: l’Italia è in piena emergenza ferroviaria. La responsabilità di questa situazione è del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha scelto di dirottare la maggior parte delle risorse sul progetto del Ponte sullo Stretto, azzerando di fatto il trasporto rapido di massa. Se Salvini avesse messo lo stesso impegno per accelerare la costruzione del Ponte sul miglioramento delle infrastrutture ferroviarie, oggi l’Italia sarebbe un Paese migliore. Non possiamo essere ostaggio del peggior ministro della storia e della sua gestione scellerata: si dimetta”, conclude Bonelli.