Il presidente Giuseppe Santalucia: "Preoccupano tinte fosche che gettano ombra su toghe"

“Non abbiamo chiuso al dialogo. La verità è che un dialogo non si è mai aperto quindi non abbiamo potuto chiuderlo”. Così il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, contattato da LaPresse. “Il ministro mesi fa ci convocò illustrandoci il disegno di legge dicendo che era imposto dal programma elettorale della maggioranza di governo e che quello quindi era ciò che avrebbero portato alle Camere – aggiunge – L’ipotesi di aprire un dialogo non è mai stata in campo, per altro qui non si tratta di questioni retributive o diritti del magistrato funzionario ma della cornice costituzionale, quindi parlare di trattative da fare con il Governo è improprio. Non c’è da trattare sulla riforma costituzionale che tocca il cuore dei rapporti tra i poteri dello Stato ed è assai difficile pensare che si possa migliorare il testo con qualche elemento marginale di dettaglio quando il cuore della riforma sta proprio nell’alterazione dei rapporti che oggi regolano in maniera equilibrata i poteri esecutivo e giudiziario”.  “Il fatto che non ci sia stato nessun tipo di dialogo lo dimostrano anche le modalità del passaggio parlamentare con un testo blindato dalla maggioranza di governo sul quale non è stato consentito neanche ai parlamentari la possibilità di proporre emendamenti, si figuri se potevamo noi come Associazione magistrati avere un ruolo più forte – prosegue ancora Santalucia – È ingiusto dire che noi ci siamo chiusi, noi dialoghiamo sempre e stiamo agendo non in maniera sterile e infeconda, ma pensando che ci sarà un referendum e che quindi le ragioni di contrarietà potranno essere apprezzate dai cittadini che saranno chiamati alla consultazione referendaria. Prendiamo atto che il Parlamento non può discutere, non vuole discutere, perché la maggioranza blinda il testo“. 

Santalucia: “Preoccupano tinte fosche che gettano ombra su toghe”

“Sono preoccupato e anche molto amareggiato quando si usano queste tinte fosche che gettano un’ombra sulla magistratura“, afferma Santalucia parlando dei commenti alle manifestazioni attuate dai magistrati alle cerimonie di ieri. “La magistratura con l’atteggiamento composto di lasciare l’aula al momento del discorso del ministro ha voluto solo richiamare l’attenzione di tutti sul tema della riforma costituzionale e credo che in parte ci siamo riusciti – aggiunge – Questa è una vittoria della democrazia e la riforma costituzionale non può appartenere al rapporto politica magistratura, non è un affare tra politici e toghe ma è un affare di tutti e con quel comportamento i magistrati hanno acceso un faro su una riforma che interessa tutti. È stato un servizio di democrazia e non certo una pagina oscura“, conclude in riferimento alle parole del senatore FI Maurizio Gasparri.

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