Presenti i presidenti di Camera e Senato e i ministri Giuseppe Valditara, Alessandro Giuli, Guido Crosetto e Matteo Piantedosi

Al Quirinale la celebrazione del “Giorno della Memoria“. Presenti nel salone dei Corazzieri, oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il vicepremier e titolare della Farnesina Antonio Tajani e i ministri Giuseppe Valditara, Alessandro Giuli, Guido Crosetto e Matteo Piantedosi. In prima fila anche la senatrice a vita Liliana Segre e Sami Modiano.

Mattarella: “Auschwitz simbolo incancellabile abominio”

“Sono di ritorno da Auschwitz dove ho partecipato – insieme a capi di Stato e rappresentanti nazionali provenienti da ogni parte d’Europa – unita anche in questa memoria – alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi. Luogo di morte per antonomasia, simbolo tetro e incancellabile, testimonianza dell’abomino di cui è capace l’essere umano quando abbandona la strada del diritto, della tolleranza, del rispetto e si incammina sulla strada dell’odio, della guerra, del razzismo, della propria dignità, della barbarie”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale.

 

Mattarella: “Tempi difficili, ieri ad Auschwitz rinnovato patto tra nazioni”

“Ieri ad Auschwitz abbiamo vissuto “un evento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi. Un evento che ha espresso anche il significato di rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della celebrazione del ‘Giorno della Memoria‘ al Quirinale.

Mattarella: “Leggi razziste ignominia anche in Italia”

Auschwitz è il culmine di un sistema, punto d’approdo di un’ideologia barbara e disumana, l’ignobile frutto di un pensiero e di una mentalità piuttosto diffuse, che affondano le radici in secoli di pregiudizi, di razzismo, di antisemitismo, di paura del diverso, di rifiuto del dialogo, di teorie pseudoscientifiche di superiorità, di razza o di nazione, di filosofie ispirate alla violenza, alla sopraffazione, alla volontà di potenza e al dominio. Auschwitz è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale'”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale.

Segre: “Pensai di sparare a kapò ma capii d’essere donna di pace”

“Quando la guerra stava finendo, io mi scoprì donna di pace. Prima ero una ragazzina ignorante e viva per miracolo. Ma in quell’ultimo giorno, il primo maggio del 1945, vedevo i tedeschi che si spogliavano davanti a noi. Il capo di quell’ultimo campo in cui ero stata si spogliò davanti a noi, e quando buttò la pistola ai miei piedi, pensai ‘ora gli sparo’. Ma fu un attimo. Una tentazione così forte che non ebbi mai più in vita mia. Ma capii l’enorme differenza tra me e lui. Mai avrei potuto uccidere qualcuno, per nessuna ragione. Non raccolsi per fortuna quella pistola, e cambiò la mia vita. Diventai donna di pace”. Lo ha detto la senatrice Liliana Segre, intervenendo al Quirinale per la celebrazione del “Giorno della Memoria”, alla presenza tra gli altri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

Segre: “‘Accoglienza’ è parola che abbatte muri indifferenza”

“Accoglienza. Accoglienza all’altro, di qualunque colore, di qualunque religione, etnia, nazionalità. Risolveresti tutto”. Lo ha detto la senatrice Liliana Segre, intervenendo al Quirinale per la celebrazione del “Giorno della Memoria”, alla presenza tra gli altri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rispondendo ad una giovane che le ha chiesto quali parole non dovrebbero mancare nel linguaggio di ciascuno di noi “per abbattere i muri dell’indifferenza, dell’ignoranza e della violenza”.

Segre: “Studiate storia e geografia e staccatevi da telefonino”

“Studiare la storia, studiare la geografia e staccarsi dal telefonino. Queste tre semplicissime cose. Studiare la storia, studiare la geografia e staccarsi il più possibile dalla terza mano che avete in tasca e che è il telefonino”. Lo ha detto la senatrice Liliana Segre, intervenendo al Quirinale per la celebrazione del “Giorno della Memoria”, alla presenza tra gli altri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rispondendo a un giovane che le ha chiesto cosa suggerisce per aiutare le nuove generazioni nella costruzione di una memoria che sia l’espressione di un mondo che rispetti i principi di dignità e libertà dell’uomo. 

Di Segni: “Timore futuro non solo per ebrei ma per vita Europa”

“Viviamo in un tempo sospeso tra il sapere, attraverso testimonianze, documentazioni, ricerche, di quanto avvenuto prima e durante la Shoah, e il dubbio che quanto viviamo oggi è premonitore di qualcosa che possa evocare ispirare e poi far accadere quanto avvenuto allora”. Lo ha detto la presidente dell’Unione della Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, intervenendo al Quirinale per la celebrazione del “Giorno della Memoria”, alla presenza tra gli altri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Il timore per il futuro non riguarda solo la nostra vita ebraica – ha aggiunto -, ma quella della società e dell’Europa nel suo insieme come sistema democratico”. 

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