Alla Camera l'informativa era alle 12.15, ora in Senato. Unterberg: "Trovo grave che nella sua arringa in difesa di Almasri getti addirittura discredito sulla Cpi"
Si è tenuta questa mattina l’informativa dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, sul caso Almasri, alla Camera. Nel pomeriggio l’informativa al Senato, iniziata alle 15.30.
Non c’è, come da programma, Giorgia Meloni. E sono assenti anche i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini nel corso dell’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri.
Durante le informative alla Camera, ci sono stati alcuni momenti in cui sono stati esposti dei cartelli, da parte del Pd e poi di Fratoianni. Durante le informative in Senato, c’è stata un po’ di bagarre e a un certo punto La Russa è intervenuto duramente.

Nordio al Senato: “Se Cpi non segue regole agisce invano”
“Se la Cpi non segue le regole del diritto allora vuol dire che agisce invano” ha detto il ministro Nordio nell’informativa al Senato iniziata alle 15.30, riferendo ancora dei problemi contenuti nel mandato della Corte penale internazionale, poi corretto. “Perché abbiamo fatto il processo di Norimberga, perché c’era la Cpi” dice Nordio. Caos in aula. “Capisco che qui si parli di episodi orribili di torture e guerre civili ma la legge è legge e noi non possiamo scavalcarla altrimenti legittimeremmo tutto”.
Piantedosi al Senato replica ciò che ha detto al Senato
Il Ministro Piantedosi sta leggendo lo stesso intervento che aveva già letto alla Camera questa mattina, ricostruendo gli spostamenti di Almasri nei diversi Paesi europei e l’arresto in Italia.
Unterberg: “Fa il garantista dell’indagato”
“Prendo atto che fa il garantista dell’indagato anche davanti alla Cpi” ha detto al senatrice Unterberg, che ha anche criticato i due ministri per aver dato, a suo parere, due versioni contrastanti: “Vi siete parlati prima di venire a parlare?”. “Mi interessa sapere se uno che ha violentato un bambino di cinque anni goda di impunità per colpa dell’Italia“. “Trovo grave che nella sua arringa in difesa di Almasri getti addirittura discredito sulla Cpi”.
Renzi: “Piantedosi imbarazzato, Nordio imbarazzante”
“Abbiamo sentito un ministro Piantedosi imbarazzato” ha detto Matteo Renzi, perché “il capo della polizia” non può che essere imbarazzato se la Digos fa il suo lavoro e poi un uomo viene rilasciato. “Lei, invece, ministro Nordio, è stato imbarazzante”.
“Di fronte a tutto questo c’è una sola persona che ha fatto una cosa intelligente, Giorgia Meloni. Quella seggiola vuota là è la cosa più intelligente che potesse fare”. Renzi ha poi iniziato un paragone con Pinocchio: “Pensavate che Meloni fosse la Lady di ferro invece è l’omino di burro”. “Meloni vorrebbe fare la fatina, ma c’è l’Omino di burro, quello che guida il carro e porta i bambini fuori dalla scuola, nel Paese dei balocchi, dove diventano dei somari. L’omino di burro ha una vocina suadente. Questa è Giorgia Meloni: pensavate di aver trovato la Lady di ferro, Margaret Tatcher, ma avete trovato l’Omino di burro, Giorgia Meloni, forte coi deboli e debole coi forti”.
“Se Delmastro delle Vedove vede il curriculum di Almassi lo propone per il Dap, questo è poco ma sicuro”.
Gasparri: “Cpi voleva arrestare pure Netanyahu”
“Secondo la Cpi Netanyahu dovrebbe essere rinchiuso in un campo. Perché la Cpi vuole arrestare anche Netanyahu che invece sta alla Casa Bianca a difendere i diritti degli ebrei perseguitati”. Così Maurizio Gasparri nel suo intervento in Senato. “Ma quando si è svegliata la Cpi? E’ una buffonata il bollino blu che diventa rosso, la banana ciquita dei miei stivali!”.
La diretta in Senato
Piantedosi alla Camera: “Almasri non è mai stato interlocutore del governo”
Almasri “non è mai stato interlocutore del governo per quanto riguarda la materia complessa delle migrazioni”. Lo ha detto il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante l’informativa alla Camera. “Prima di giungere in Italia Almasri è transitato in diversi Paesi europei”, spiega Piantedosi.
“Il suo ultimo viaggio risale al 6 gennaio, provenendo da Tripoli è solo transitato da Fiumicino per recarsi a Londra senza essere dunque sottoposto a controlli di frontiera”. “Il 13 gennaio” è rientrato in Area Shengen, il 15 gennaio “tra Bonn e Monaco la sua autovettura è stata sottoposta a un controllo, controllo durante il quale Almasri ha mostrato un biglietto ferroviario con il suo nome, ed è stato poi lasciato andare”.
Piantedosi spiega che il cosiddetto “foglio blu” era stato prima di tutto diffuso in Germania, poi in altri Paesi, poi a Torino è arrivata la diffusione del cosiddetto “foglio rosso”. Almasri era stato fermato su un’auto con targa tedesca per un controllo, ma non arrestato. Poi una volta diffuso il “foglio rosso” “la Questura di Torino verificava la banca dati degli ‘alloggiati’ e alle tre del mattino” arrestava Almasri.
Piantedosi aggiunge poi che la decisione di espellere Almasri è stata presa per la “sicurezza dello Stato e tutela dell’ordine pubblico“.
Nordio alla Camera: “Incertezze, inesattezze, grossolane contraddizioni”
Il primo a parlare è stato il ministro Carlo Nordio, riassumendo le vicende. Il 18 gennaio “la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è arrivato domenica 19 gennaio alle ore 9.30 con una notizia informale e l’arresto trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica”, una “comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione”. “L’ambasciatore dell’Aja successivamente trasmetteva al Dipartimento per gli affari di giustizia la richiesta di arresto provvisorio”. “La comunicazione della procura di Torino” al Ministero della Giustizia “perveniva ad arresto già effettuato“. Nordio evidenzia che il Ministro “non è solo un organo di transito delle richieste della Cpi, un passacarte, ma è organo politico che deve meditare queste richieste in funzione di contatto con altri ministeri e altri organi dello Stato”.
“Il giorno 28 gennaio alle ore 16:50 è stato consegnato a questo Ministro un’informativa ai sensi dell’articolo 335 del Codice di procedura penale dalla quale si evince che l’Onorevole Carlo Nordio è indagato per i reati di favoreggiamento e omissione di atti d’ufficio. La qualità di indagato, iscritto nel registro citato, è sottolineata in grassetto nella informazione ricevuta. Ho visto con una certa tenerezza questa sottolineatura che io sarei persona indagata, perché in qualità di ex pm so benissimo che chi è iscritto nel registro del 335 è persona indagata, e non è iscritta all’associazione dei bocciofili” dice il ministro. “Ho dimostrato subito la disponibilità a essere ascoltato per chiarire una vicenda dove ci sono state tante incertezze, inesattezze e grossolane contraddizioni da parte di uffici che vedremo“.
A un certo punto in Aula si sente un pochino di caos, e Nordio si riferisce direttamente al deputato di Avs Bonelli: “Non avete letto le carte, parlate del nulla”, dice Nordio, riferendosi a una contestazione da parte di Bonelli su una data riferita dal ministro durante l’informativa.
“L’atto è arrivato in lingua inglese, peraltro senza essere tradotto” ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio facendo scattare i primi mugugni da parte delle opposizioni. “C’è Google translate”, ha urlato qualcuno.
La riforma della Giustizia: le parole di Nordio alla Camera
“Ogni altra mia iniziativa sarebbe stata impropria e frettolosa” e non potevo non “rilevare queste tantissime anomalie” contenute nel mandato della Cpi, insistendo sul fatto che “la Corte si è corretta e ha rilevato dei difetti cercando di cambiarli cinque giorni dopo, perché si era accorta che aveva fatto un immenso pasticcio, non so perché abbiano agito in modo così frettoloso”.
“Quello che mi ha deluso è l’atteggiamento di una parte della magistratura che si è permessa di sindacare l’operato del ministro senza leggere le carte” dice ancora il Ministro. “Una cosa che può essere perdonata ai politici – aggiunge – ma non a chi per mestiere le carte è deputato a leggerle”. “A una certa parte della magistratura dico che se questo è il loro modo di intervenire, in modo per così dire sciatto, diventa molto molto molto più difficile” dialogare.
“L’altro giorno un magistrato ha ringraziato perché ha detto che abbiamo compattato la magistratura, ma sono io che ringrazio perché hanno compattato il governo, se prima c’erano esitazioni ora non ci sono più, andremo avanti fino alla riforma finale“.
La diretta alla Camera
Gli interventi in Aula alla Camera
“Sono contento che Almasri non sia libero in Italia ma sia in Libia, sono contento perché ci sarebbero potute essere delle ritorsioni per gli italiani in Libia, sono contento del ruolo dell’Italia nel dialogo con l’Africa” dice Donzelli. “Questo arresto non c’entra niente col tema dell’immigrazione”.
Schlein: “Avete liberato un torturatore”
Elly Schlein attacca la premier Meloni dicendo che ci sarebbe dovuta essere lei in Aula e che non deve “parlare ai suoi follower” ma spiegare “all’Italia” perché il nostro Paese ha perso credibilità perché ha scelto di “liberare e riaccompagnare a casa un torturatore libico“. Schlein ha aggiunto che c’è contraddizione nel racconto di Nordio poiché prima dice che non poteva leggere le carte perché lunghe e in inglese, ma poi ha dichiarato di aver “addirittura” rilevato alcune contraddizioni.
“Ci state dicendo che i criminali per sicurezza è meglio liberarli e lasciarli fuori dal carcere? Se Almasri rappresenta una minaccia alla sicurezza in Italia, perché non in Libia dove lo avete rimandato?”. “Le sue non sono le parole di un Ministro da ma da legale di un torturatore”. “Mentre discutiamo di un criminale impunito che voi avete graziato proponete leggi per trasformare la vostra immunità in impunità”.
“Ha un atteggiamento da presidente del Coniglio” che “scappa e scappa”.
Bellomo (Lega): “Saga del pregiudizio e dell’ignoranza crassa”
“Mi sembra che abbiamo assistito poc’anzi alla saga del pregiudizio e alla saga dell’ignoranza crassa rispetto alle norme che governano il nostro Paese. Qui siamo di fronte a magistrati di quarant’anni e a un prefetto che oggi governa tutti i prefetti che hanno come unica base del loro lavoro il rispetto delle regole e delle norme. E questo prescinde dal merito delle accuse”. Lo ha detto il deputato della Lega, Davide Bellomo, intervenendo alla Camera in occasione dell’informativa urgente del governo in merito alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale e successiva espulsione del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish, intervenuto dopo la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Conte: “Parole da giudice assolutore di Almasri, si dovrebbe vergognare”
“Ministro Nordio, lei oggi è stato scandaloso, non è stato qui il difensore di Almasri, ma peggio: è stato il giudice assolutore. Se il suo intervento fosse proiettato in un’Aula di Giurisprudenza lei si dovrebbe vergognare. È scandaloso che di fronte a tutte le giustificazioni menzognere e contraddittorie date fin qui lei ne abbia aggiunta qualcuna ancora più ridicola”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte intervenendo nell’Aula della Camera dopo l’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri.
Fratoianni mostra foto bimba: “Torturata da Almasri, Nordio che dice?”
Il deputato di Avs e segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, intervenendo alla Camera dopo l’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, sul caso Almasri, ha mostrato in aula la foto di una bambina. Quindi si è rivolto a Nordio: “Signor ministro della Giustizia, insieme alle procedure, c’è la vita e ci sono i corpi. Lei che ha approfondito così bene, ci dica anche questo: le torture inferte sul corpo di questa bambina quando sono state fatte? Quando è stata torturata da Almasri? Nel 2014, nel 2015, a ottobre del 2016? Ce lo dica, ministro, visto ha giustificato una scelta politica e l’ha rivendicata come tale. Lei si è assunto la responsabilità di non fare il suo dovere e di consentire che un criminale fosse prima liberato e poi riaccompagnato a casa”, ha aggiunto Fratoianni.
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