Schlein: "Se il ministro ha elementi, li dica in Parlamento"

Il vicepremier Matteo Salvini torna sul caso Paragon, l’azienda titolare del software di hacking di livello militare che sarebbe stato utilizzato per spiare oltre 90 persone, tra cui giornalisti e membri della società civile. “Non so se ci fosse questo software, non so da chi fosse usato, per quali motivi, sicuramente un momento di chiarezza in quelli che paiono regolamenti di conti interni all’interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese è fondamentale”. Così il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini alla conferenza stampa di presentazione della proposta della Lega sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. “Che ci siano paginate quotidiane dove agenti segreti attaccano altri agenti segreti invece di difendere l’interesse nazionale, questo sì è preoccupante”, ha aggiunto il ministro.

 

Schlein: “Se il ministro ha elementi, li dica in Parlamento”

“La vicenda Paragon è estremamente grave, stiamo parlando di un software che entra nel telefonino e spia le chat. Sapete di chi? Dei giornalisti e degli attivisti di Mediterranea. Il Governo deve chiarire, perché quello che hanno detto è stato smentito dal Guardian. Il Governo non può, come ha fatto con quando ha liberato il torturatore libico Almasri, mettere la testa sotto la sabbia, la ‘presidente del coniglio’ deve venire a spiegare. Se Salvini ha degli elementi li venga a riferire in Parlamento“. Così la segretaria del Pd Elly Schlein intervenendo a ‘L’Aria che tira’ su La7, in collegamento da Taranto.

Casarini: “Spiati altri membri della ong Mediterranea”

“Ci sono altri membri” di Mediterranea Saving Humans spiati dallo Spyware Graphite della azienda israeliana Paragon. “Abbiamo verificato e sono almeno tre”, in pratica “la metà” tra gli italiani. Lo ha detto a LaPresse Luca Casarini, fondatore e capomissione della ong.”Io credo che questo possa significare che Mediterranea è uno dei target, non io personalmente ma la ong in quanto tale”, ha aggiunto. A suo parere ciò è “dovuto anche al fatto che noi gestiamo l’unica nave battente bandiera italiana”. Inoltre “il contesto in cui questo sta avvenendo è quello della Libia e il memorandum Italia-Libia. A noi i libici hanno anche sparato addosso, siamo particolarmente esposti con i libici e direi anche con chi cerca di capire cosa facciamo e cosa faremo”. “Anche loro stanno tutti bene e più carichi di prima”, ha detto Casarini. “Io mi sento benissimo e una delle cose che mi fa star bene è che io non ho niente da nascondere e neanche Mediterranea. È questo il loro cruccio, noi diciamo tutto pubblicamente ed è un’arma formidabile. Loro vorrebbero dire che stiamo facendo cose di nascosto mentre gli unici che lo fanno sono quelli che spiano”. “Almasri è uno spettacolo che abbiamo offerto al Paese, di quante cose nascoste e non dette fanno e senza riuscire a dire che è la ragion di Stato, mettendo su lo spettacolino da ‘azzeccagarbugli’. Noi siamo orgogliosi di quello che facciamo, mentre loro non lo sono, non si può dire quello che fanno. I patti Italia-Libia – ha concluso- sono una brutta pagina della storia del Paese”. 

Lega: “Fiducia in attuali vertici intelligence” 

“Quando la Lega parla di ‘regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence’ si riferisce a ciò che leggiamo da giorni sui giornali, non ad altro. In modo particolare stupisce trovare in edicola carte altamente riservate che dalla Procura sarebbero state inviate a giornalisti, peraltro citati a giudizio. Costoro, in base alla legge, non avrebbero dovuto riceverle, ma al massimo prenderne visione. Totale è la nostra fiducia invece negli attuali vertici dell’Intelligence, finalmente all’altezza del compito loro assegnato”. Così una nota della Lega. 

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