L'esecutivo punta a evitare nuovi stop agli sbarchi da parte della magistratura. Le opposizioni insorgono

Il Governo Meloni è a lavoro su un nuovo decreto sui centri migranti in Albania in modo tale da evitare uno stallo prolungato delle strutture di Gjader e Shengjin. Un indizio in tal senso è arrivato già domenica con l’intervista  a Repubblica del ministro per gli Affari europei Tommaso Foti nella quale aveva ipotizzato un intervento di Palazzo Chigi prima della sentenza della Corte di giustizia europea. Tra le ipotesi sembra esserci quella di trasformarli in Cpr.

Salvini: “Espellere clandestini è un diritto-dovere”

Sull’accordo Italia-Albania farete un decreto legge? “Segue il ministro Piantedosi, quindi… Sicuramente espellere i clandestini è un diritto-dovere di ogni Stato sovrano”. Così il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della visita al cantiere del Villaggio olimpico, in vista di Milano-Cortina 2026, all’ex Scalo Porta Romana, a Milano. Ieri il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, nel corso di una intervista aveva ammesso che il governo sta valutando “se intervenire con un nuovo provvedimento prima della sentenza” della Corte di giustizia europea. Secondo quanto riportano alcuni quotidiani una delle ipotesi sul tavolo dell’esecutivo sarebbe quella di trasformare i due centri albanesi di Shengjin e Gjader in Cpr oppure in centri di accoglienza.

Un modo questo per far tornare operative le due strutture – rimaste vuote dopo le sentenze contrarie dei giudici sui trattenimenti – che andrebbero ad accogliere gli irregolari già presenti in Italia. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, inoltre, si starebbe valutando anche la possibilità di togliere la giurisdizione italiana sulle strutture la cui gestione passerebbe da Tirana e non più da Roma. Secondo quanto filtra dal Viminale sul dossier sono al lavoro i tecnici e ancora non ci sarebbero della bozze sul tavolo.

Le parole di Foti: “Numerosi stati Ue hanno aderito alla nostra posizione”

 “Numerosi stati Ue hanno aderito alla nostra posizione. Il che smentisce la narrazione della sinistra che descrive questa politica come dissennata e contro le regole europee. Non è così. Dopodiché valuteremo se intervenire con un nuovo provvedimento prima della sentenza”, ha dichiarato Foti in un passaggio dell’intervista, a proposito della possibilità da parte del governo di intervenire con un nuovo decreto relativo al dossier Albania prima della decisione della Corte di giustizia europea.

Montaruli (FdI): “Su Albania andiamo avanti come ribadito”

A fare eco alle parole del ministro ci ha pensato Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Nessun pasticcio, come urlano le opposizioni: sui centri in Albania andiamo avanti”, ha dichiarato la deputata che ha poi aggiunto: “L’accordo, del resto, è un modello che fa scuola in Europa con gli Stati membri, i quali stanno assumendo la posizione italiana, ad iniziare dalla presidente UE Ursula von der Leyen e la sua presa di posizione netta alla vigilia dello scorso Consiglio europeo. La follia è stata quella del centrosinistra, che per anni non ha governato l’immigrazione incontrollata. Noi, come governo, contro l’immigrazione clandestina non ci arrendiamo e andiamo avanti sulla strada tracciata. L’ha detto il nostro Premier e lo ribadisce oggi anche il Ministro Foti. Le opposizioni si rassegnino: è finita la loro follia”.

L’ira delle opposizioni 

Dichiarazioni che hanno fatto immediatamente insorgere le opposizioni. “Le dichiarazioni di Foti su un nuovo intervento del governo per i centri in Albania sono molto preoccupanti: perseverare è diabolico, il governo fermi questa follia istituzionale che sta creando uno scontro tra poteri senza precedenti e uno spreco di risorse”, ha sottolineato in una nota la capogruppo del Pd in commissione Affari Costituzionali alla Camera, Simona Bonafè. “Il governo – aggiunge – insiste nel tentativo inaccettabile di scegliersi i magistrati e riscrivere le regole in corsa. I centri in Albania, oltre ai dubbi di legittimità, sono già un enorme spreco di risorse pubbliche: oltre un miliardo di euro per strutture ancora inutilizzate. Il governo si fermi invece di proseguire su questa strada fallimentare”. 

“Ma davvero il governo vuole andare avanti con i centri in Albania? Non gli è bastato aver sprecato un miliardo di euro dei contribuenti per delle sadiche cattedrali nel deserto? Non gli sono bastate le pronunce dei tribunali di ogni ordine e grado a dire che è una procedura illegittima? Errare umano, perseverare è meloniano”, ha invece dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo Magi, a margine del congresso del partito che si è appena concluso a Roma

Per il capogruppo di AVS nella commissione Affari costituzionali, Filiberto Zaratti, “è evidente che il Governo Meloni è composto da persone che non hanno alcuna volontà di imparare dai propri errori e che pare si divertano nel fomentare contrapposizione nella società e tra i poteri dello Stato”. “l ministro Foti conferma l’ipotesi di un nuovo possibile intervento legislativo sul trasferimento in Paesi stranieri dei migranti prima dell’intervento della Corte”, sottolinea Zaratti secondo cui i membri dell’esecutivo “vogliono cioè continuare a contrastare le norme del diritto umanitario internazionale e l’autonomia della magistratura nel valutare caso per caso. Si sono ormai cacciati in un pasticcio, per uscirne rinuncino ‘all’avventura albanese’ e smettano di sperperare i soldi degli italiani”. 

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