FI, FdI e Lega tra i contrari

 Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, a maggioranza (27 favorevoli 13 contrari 0 astenuti un voto non espresso) la proposta di legge di iniziativa popolare sul Fine vita denominata “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale”, promossa dall’associazione Luca Coscioni e supportata da oltre 10mila firme. È la prima regione italiana ad approvarla.

FI, FdI e Lega tra i contrari

A favore hanno votato Pd, M5s, Italia Viva e gruppo Misto-Merito e Lealtà; contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega; la consigliera Lucia De Robertis del Pd non ha partecipato al voto.Il presidente dell’assemblea Antonio Mazzeo ha elogiato tutti i consiglieri per aver dato vita a un dibattito intenso, dando una prova di “alta politica”. 

card. Lojudice: “Legge toscana sconfitta per tutti”

“Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti“. Lo dichiara, in una nota, il cardinale Paolo Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza episcopale toscana.

Vicepresidente Cei: “Dispiaciuto per legge Toscana, ci sono cure palliative”

“Nel rispetto della laicità della politica, eletta democraticamente per cui si assume le proprie responsabilità e quindi si sottopone poi alla prossima tornata elettorale al giudizio dei cittadini, sono dispiaciuto. Tra l’accanimento terapeutico e l’eutanasia c’è una terza possibilità, quella delle cure palliative”. Lo dice a LaPresse il vicepresidente Cei e vescovo di Cassano allo Ionio, monsignor Francesco Savino, in merito all’approvazione del Consiglio regionale della Toscana sul fine vita. Monsignor Savino racconta la sua esperienza da parroco in merito: “Quando ero parroco sono stato pioniere delle curie palliative a Bitonto dove abbiamo organizzato uno degli hospice più grandi di Italia”. Monsignor Savino sottolinea: “Se puntassimo di più sulle cure palliative e se non ci fossero pregiudizi sulla legge, la 38 del 2010, queste sarebbero una soluzione di civiltà” anche perché “garantiscono tutti i diritti dell’ammalato” che viene accompagnato “in modo civile” alla fine della vita. Monsignor Savino conclude con la sottolineatura che, a proposito di cure palliative, serve “un maggior investimento culturale”. 

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