Opposizioni sulle barricate, Schlein: "La premier lo faccia dimettere"

Andrea Delmastro non si dimette ed è Giorgia Meloni in persona a blindarlo. Il sottosegretario alla Giustizia, condannato a otto mesi per rivelazione di segreto nell’ambito del caso Cospito, assiste in piedi alla lettura della sentenza, tamburellando nervosamente un messaggio sul cellulare, quasi ad aggiornare in diretta qualcuno. “Non mi dimetto, spero ci sia un giudice a Berlino”, dice a caldo.

Poi, in una nota scritta a mente fredda, affonda il colpo: “Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole. E questa sentenza si commenta da sola – dice chiaro – Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo. Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”. Tra i primi a difendere il sottosegretario c’è Carlo Nordio, che si dice “disorientato e addolorato” per la condanna e confida “in una radicale riforma” della sentenza in sede di impugnazione. “Rinnovo all’amico Andrea Delmastro la più totale e incondizionata fiducia. Continueremo a lavorare insieme per le indispensabili ed urgenti riforme della Giustizia”, dice chiaro il ministro della Giustizia.

Le parole di Giorgia Meloni

A chiudere, almeno per ora, la vicenda dimissioni arriva poi la premier: “Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto”, mette nero su bianco Meloni dopo un breve faccia a faccia a palazzo Chigi con il Guardasigilli. Per il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani la sentenza “appare una decisione priva di fondamento giuridico. E’ una scelta politica – rimarca -. Un segnale contro la riforma della giustizia”. E conferma: “Andiamo avanti e Delmastro rimanga al suo posto”.

Opposizioni sulle barricate

Le opposizioni, però, partono subito all’attacco: “Delmastro condannato per aver usato segreti di Stato contro le opposizioni dimostra quanto questa classe dirigente sia inadeguata. Giorgia Meloni adesso lo faccia dimettere”, tuona Elly Schlein che poi prende di mira la premier e i suoi per gli attacchi arrivati alla magistratura dopo la sentenza. “Ma questa destra che governa dimenticando chi non riesce a curarsi e chi non riesce a pagare le bollette non si rende conto che in uno Stato di diritto queste dichiarazioni sono tecnicamente eversive?”. Giuseppe Conte non si dice sorpreso per il mancato passo indietro: “Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili.

La principale colpevole di questo grave andazzo è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall’opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti”, attacca. Anche Avs e Più Europa insistono per le dimissioni del sottosegretario, mentre non lo fanno Iv e Azione, forze che si definiscono ‘garantiste’. Matteo Renzi, però, trova il modo – il suo – per puntare il dito contro l’avversario di tante battaglie: “Per un garantista come me, la condanna in primo grado del sottosegretario alla giustizia Delmastro Delle Vedove non cambia nulla. Assolutamente nulla. Per me Delmastro era incapace di fare il sottosegretario alla giustizia anche prima della (nuova) condanna. Pistole a capodanno, documenti a Donzelli, frasi vergognose sui detenuti, condanna nascosta alla stampa, per non parlare di Biella. Uno come Delmastro non merita di stare al governo per quello che dice, non per le condanne che prende. Uno con la sua storia è un perfetto sottosegretario alla giustizia solo nella Repubblica delle Banane”, sentenzia sui social, richiamando anche un “tweet invecchiato male” del 2015 in cui Delmastro lo prendeva di mira per aver a suo dire attaccato la magistratura. Al sottosegretario arriva, poi, in batteria, tutta la solidarietà di FdI.

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