Il ministro della Salute: "Non si possono lasciare le singole Regioni a fare fughe in avanti"
“Sul fine vita è importante trovare una sintesi, non si possono lasciare le singole Regioni a fare fughe in avanti. Si tratta di un argomento complesso, ma al di là delle diverse sensibilità politiche credo sia importante trovare una sintesi, i tempi sono giusti e maturi per una legge buona per tutti“. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso del programma Start in onda su SkyTg 24.
In Italia non c’è una legge nazionale per il Fine Vita. La Corte Costituzionale, nel luglio scorso, con la sentenza numero 135, ha ribadito quali siano i requisiti per accedere al suicidio assistito, stabiliti dalla sentenza n.242 del 2019, compresa la dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale, il cui significato deve però essere correttamente interpretato in conformità alla ratio sottostante a quella sentenza.
I requisiti necessari sono: irreversibilità della patologia, presenza di sofferenze fisiche o psicologiche, che il paziente reputa intollerabili, dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale, capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli – devono essere accertati dal servizio sanitario nazionale, con le modalità procedurali stabilite in quella sentenza. Per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale può bastare una legge regionale. L’Associazione Luca Coscioni è promotrice di una proposta di legge a iniziativa popolare ‘Liberi subito. Liberi fino alla fine’.
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