“Abbiamo deciso di confrontarci con i magistrati e con gli avvocati, di ascoltare. Se loro chiedono un incontro va benissimo. Ci incontriamo, ascoltiamo che cosa chiedono. È difficile poter decidere prima di ascoltare le richieste. Noi siamo pronti al dialogo, al confronto, lo siamo sempre stati e vedremo quali saranno le idee, le richieste e le proposte, poi dopo si valuterà”. Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, uscendo dal Senato dopo il question time, rispondendo alle domande dei cronisti sul vertice avvenuto in mattinata a Palazzo Chigi sulla riforma della Giustizia. “Ci sarà un incontro con l’Anm e con le Camere penali, ascolteremo le opinioni dell’avvocatura e dei magistrati. Quali sono le loro proposte. Scioperare è legittimo, ha aggiunto. “Lo sciopero non crea problemi al governo, allunga però i tempi dei processi e sappiamo bene che la giustizia lumaca ormai in Italia costa tra il 2 e il 3 per cento del Pil”, ha ribadito il vicepremier. Tajani ricorda che “noi siamo stati votati per fare la riforma della Giustizia e la riforma della Giustizia la vogliamo fare”, partendo dal presupposto che “l’unica cosa certa che noi non vogliamo assolutamente travalicare i confini del potere esecutivo. Da parte nostra non ci sarà mai nessun tentativo di mettere sotto l’ala del Governo i magistrati”. In questo senso, per il ministro degli Esteri è importante sottolineare come “noi siamo per il rispetto della tripartizione dei poteri, siamo perché ognuno rimanga nel proprio alveo. E siccome lo chiediamo agli altri lo facciamo anche noi, perché altrimenti sarebbe ridicolo. Quindi da parte nostra – ribadisce – non c’è alcun tentativo di voler mettere sotto l’ala del governo qualsiasi magistrato”.

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