“Siamo tornati indietro di 26 anni: nel 1999, per rinnovare il contratto nazionale dei metalmeccanici, ci vollero 36 ore di sciopero. Adesso abbiamo già, purtroppo, dichiarato 24 ore di sciopero. Siamo in una situazione incomprensibile, la crisi incombe e Federmeccanica, anziché stringersi con i lavoratori e con il sindacato per rinnovare il Ccnl, rispolvera vecchie abitudini”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale della Uilm, in merito ai nuovi scioperi per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici proclamati oggi da Fim, Fiom e Uilm. “Durante la pandemia abbiamo salvato le aziende e l’economia rinnovando i contratti; in questo momento qui, anziché rinnovare i contratti e guardare con una prospettiva diversa la ripresa, si vuole comprimere i salari e punire i lavoratori perché sono quelli che continuano a mantenere alto il sistema industriale. Per queste ragioni abbiamo deciso di imboccare la strada della mobilitazione, vogliamo che Federmeccanica si assuma la responsabilità che se le aziende continueranno a perdere e i lavoratori non saranno fiduciosi nella prospettiva, la responsabilità è solo e unicamente loro”, aggiunge Palombella. “Noi abbiamo invece ancora una volta la responsabilità di credere nell’impresa, nella ripresa, nel processo industriale. Mai come in questo momento con venti di guerra e di competitività internazionale c’è bisogno di coesione: rinnovare i contratti significa dare fiducia ai lavoratori e al paese”, conclude Palombella.

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