“Io non ce l’ho il cellulare di Putin, però quando finirà il conflitto sicuramente riannodare rapporti commerciali, culturali, economici, energetici con la Russia penso sarà un interesse di tutta Europa”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, a margine di un appuntamento in prefettura a Milano. A chi gli chiedeva se si dovesse ricominciare anche a comprare il gas di Mosca, il vicepremier ha risposto: “C’è un ministro che si occupa di gas, che non sono io, quindi chiedetelo a lui”.
“Non faccio io l’agenda di Musk e del presidente Mattarella. Sarebbe un incontro stimolante”. Così il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, sull’incontro richiesto da Elon Musk al Presidente della Repubblica. “Poi – ha aggiunto – non sono io a decidere se va bene la tecnologia A o la tecnologia B. Se Starlink connette mezzo mondo non vedo perché la sinistra debba dire pregiudizialmente di no, perché è di Musk. Quando si parla di sicurezza nazionale le simpatie e le antipatie dovrebbero uscire dal tavolo”, ha concluso Salvini.
“Rispetto le idee del collega agli Esteri, ritengo che chi ostinatamente da anni sta usando toni bellici, parlo del presidente francese, debba prestare più attenzione. Quando parla con facilità di invio di truppe, di ombrelli nucleari, di armi nucleari, di conflitto, quando si parla di guerra e di morte, bisogna essere cauti. A me più dei toni non interessa nella sostanza” ha poi commentato Salvini, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva criticato i toni usati da Salvini nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron.
“Al centrodestra dico, se Romano Prodi è a favore dell’esercito europeo penso che sia chiaro quello di cui l’Italia non ha bisogno”.