Lo comunica, tramite un post su Facebook, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale

Il Collegio di Garanzia Statutaria ha confermato la piena conformità della legge sul fine vita allo Statuto regionale, respingendo il ricorso presentato dal centrodestra. Questo passaggio fondamentale attesta la validità del lavoro svolto dalla III Commissione e dal Consiglio Regionale della Toscana. Lo comunica, tramite un post su Facebook, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.  

“Ora le Aziende Sanitarie Locali – spiega Antonio Mazzeo – potranno procedere alla costituzione delle commissioni previste dalla legge, garantendo un percorso chiaro e rispettoso per chi ne ha diritto”.  Mazzeo,  rivolge un sentito ringraziamento al presidente della III Commissione, Enrico Sostegni, per il prezioso lavoro svolto, e agli uffici del Consiglio regionale per il supporto tecnico e giuridico che ha reso possibile questo importante risultato. “La Toscana – conclude Mazzeo – continua a essere una regione che mette al centro la dignità e l’autodeterminazione della persona, nel rispetto delle indicazioni della Corte Costituzionale e del Parlamento“. 

La proposta di legge sul fine vita

La proposta di legge di iniziativa popolare denominata “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale”, promossa dall’associazione Luca Coscioni e supportata da oltre 10mila firme, è stata approvata dal Consiglio Regionale della Toscana, prima regione in Italia, lo scorso febbraio. A favore hanno votato Pd, M5s, Italia Viva e gruppo Misto-Merito e Lealtà; contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega; la consigliera Lucia De Robertis del Pd non ha partecipato al voto.

Le reazioni alla decisione

“Esprimiamo profonda soddisfazione per la decisione presa all’unanimità dal Collegio di garanzia della Regione Toscana che conferma ciò che sapevamo: la legge sul fine vita approvata lo scorso febbraio non presenta alcuna violazione allo Statuto delle leggi approvate in Toscana. È un segnale importante che indica che il Consiglio regionale ha lavorato bene su ogni livello per dotare la Toscana di una norma indispensabile e necessaria per assicurare un accesso chiaro e uniforme a chi, nel rispetto delle sentenze della Corte Costituzionale, ha già diritto al suicidio medicalmente assistito. Il centrodestra, con questo ricorso contro la legge sul fine vita, ha clamorosamente fallito”, ha dichiarato il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi. 

“Non avevamo dubbi: tutti i pareri giuridici ci dicevano che la legge non era in alcun modo in conflitto con lo Statuto. Il ‘sigillo’ finale, all’unanimità, del collegio di garanzia rafforza questa convinzione. Qualcuno ha deciso di rallentare l’iter di una legge di buon senso e a favore della dignità anche nel doloroso percorso del fine vita. Dispiace, ma ora andiamo avanti”. Così, in una nota congiunta, il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, e il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni, sempre del Pd, appresa la notizia che il Collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana aveva respinto il ricorso presentato dal centrodestra in merito alla legge regionale che stabilisce le procedure attuative del suicidio medicalmente assistito. “La legge sarà operativa presto e in questo modo i pazienti potranno beneficiare di trattamenti univoci nelle diverse Asl, essere informati appieno sul fine vita, ricevere assistenza gratuita e qualificata”, concludono Ceccarelli e Sostegni.

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