“I referendum si terranno l’8 e il 9 giugno e la scelta di questa data da parte del governo dimostra tutta la paura che l’esecutivo ha per il voto, perché tra le due possibilità è stata scelta quella più sfavorevole alla partecipazione popolare”. Così il segretario di +Europa, Riccardo Magi, per il Comitato Referendum cittadinanza, parlando con i cronisti davanti palazzo Chigi. “Noi – ricorda – avevamo richiesto che ci fosse l’abbinamento con il primo turno delle amministrative, quindi referendum day con il 25-26 maggio. Ovviamente è in salita la strada ma noi sapremo difendere il voto degli elettori, anche degli elettori fuori sede perché una notizia positiva c’è, ed è un successo parziale rispetto alle nostre richieste e anche alle nostre lotte di questi anni: il voto fuori sede, da quello che abbiamo letto, sarà garantito anche per i lavoratori e non solo per gli studenti. Dovremo leggere adesso, perché ancora non abbiamo il testo del decreto, per capire come sarà declinata questa possibilità di voto, ma ovviamente è un’importante passo in avanti che noi salutiamo”. Magi ha quindi aggiunto che “abbiamo poco più di 80 giorni per rompere il muro del silenzio e lunedì prossimo incontreremo l’amministratore delegato della Rai” Giampaolo Rossi “per cominciare a porre la gravissima questione dell’informazione ai cittadini sul referendum che si dovrà tenere l’8 e il 9 giugno. A partire dall’informazione che dovrà essere garantita proprio ai lavoratori e agli studenti fuori sede, perché dovranno sapere che devono registrarsi e devono comunicare 35 giorni prima della data del voto la volontà di esprimere questo voto non nel luogo in cui sono residenti ma nel luogo in cui sono domiciliati”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata