La manifestazione per 'difendere' il Manifesto fondativo dell'Europa

Il centrosinistra si ricompatta (quasi) tutto a difesa del Manifesto di Ventotene, dopo le parole della premier, Giorgia Meloni, in Aula alla Camera. Diversi esponenti del Pd, che ha organizzato l’iniziativa lanciata dal deputato Roberto Morassut, ma anche di Avs, Italia Viva e una delegazione di Più Europa si preparano a recarsi sull’isola sabato, per rendere omaggio ai padri del documento. Non ci saranno, però, i leader, né hanno aderito M5S e Azione.

Intanto da Fratelli d’Italia arriva nuova benzina ad alimentare un fuoco che non sembra destinato a spegnersi presto. “Abbiamo buttato giù l’ultimo muro rosso. Loro sbraitano, noi esultiamo“, è il post sui canali social del partito, dove è pubblicata un’immagine di un muro sfondato con alle spalle la scritta ‘Manifesto di Ventotene’. E il capogruppo al Senato, Lucio Malan, rincara: “Il declino della sinistra. 50 anni fa molti esponenti della sinistra riuscivano a far credere di aver davvero letto e capito le più di tremila pagine del ‘Capitale’ di Karl Marx. Oggi non hanno letto neppure le quindici pagine del Manifesto di Ventotene“. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, sottolinea che Meloni “ha citato, nei giorni scorsi, un passaggio del Manifesto di Ventotene perlomeno discutibile, non secondo i canoni di un regime, ma secondo i canoni delle nostre democrazie liberali”. “Non saremo certo noi – aggiunge – a negare lo stato di cattività all’interno del quale è stato concepito il Manifesto di Ventotene. Ma io mi chiedo: chi può negare che fra i maestri censori insorti contro Giorgia Meloni si annida una minoritaria ma rumorosa progenie composta da veterocomunisti transitati a suo tempo dalla ottusa militanza per l’Unione Sovietica alla ottusa militanza per la peggiore Unione Europea? Passare dall’Urss all’Ue senza nemmeno una piccola sosta nei confini italiani? Proprio loro insorgono?”.Anche nell’opposizione ci sono dei distinguo, in particolare dal leader di Azione, Carlo Calenda, che fin dall’inizio ha voluto sottolineare che non ci si deve far distrarre da polemiche create ad arte. E oggi ribadisce: “Se inizi con il flash mob a Ventotene temo che non ti segua più nessuno. Mentre il mondo brucia siamo gli unici che parlano di Ventotene”. “A Ventotene – è la replica quasi immediata di Morassut – non ci sarà un flash mob. Restituiamo alla politica le sue giuste parole e abbandoniamo il gergo. Ci sarà un omaggio ai padri dell’Europa. In un momento in cui i valori europei sono in gioco”.

Il leader del M5S, Giuseppe Conte, pone invece l’accento sul fatto che il piano ReArm Europe “è distruttivo dell’Europa di Ventotene, dei nostri padri fondatori. Parliamone di Ventotene, parliamone in questi termini, non raccogliamo la polemica sciocca e creata ad arte dalla presidente del Consiglio”. In questo clima, il sindaco dell’isola al centro del dibattito, Carmine Caputo, non esclude di invitare a breve la premier: “Con l’amministrazione ci stiamo pensando, ne stiamo parlando, c’è l’ipotesi di invitarla il 9 maggio, per ora è un’idea”.

Da Roma arriva nel frattempo una proposta, sotto forma di una mozione presentata dalla maggioranza dem in Campidoglio: Ventotene Capitale ideale d’Europa. La mozione, a prima firma della presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, e sottoscritta dai capigruppo capitolini di maggioranza, sarà discussa e votata nelle prossime sedute. “In occasione della manifestazione in programma sabato a Ventotene, vogliamo lanciare con questa proposta un messaggio forte da Roma, Capitale d’Italia, a difesa dei valori del Manifesto di Ventotene e di chi, con le proprie idee, ha posto le basi per un’Europa unita, democratica e di pace. È inaccettabile che oggi tutto questo sia messo profondamente in discussione”, spiegano i firmatari. 

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