La replica del ministro degli Esteri: "Opposizioni stiano tranquille. Poverini, si illudono"

Tajani è in una posizione un po’ difficile, credo sia utile se si facesse aiutare”. Bastano poche parole in una intervista a Repubblica di Claudio Durigon, vicesegretario della Lega e sottosegretario al Lavoro, a far salire ancora la tensione in maggioranza, già a livelli di guardia a causa delle differenti posizioni che da settimane i partiti di centrodestra dimostrano di avere su delicati dossier come Ucraina e riarmo. Al momento comunque, secondo quanto filtra da fonti di governo, non risulta in agenda per oggi un vertice a palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e i suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri sarà impegnato nel pomeriggio in una serie di incontri istituzionali, mentre il collega del Mit in mattinata sarà a Como e Bergamo, per poi spostarsi nel bellunese.

Frizioni nella maggioranza dopo la telefonata tra Salvini e Vance

Le dichiarazioni di Durigon arrivano dopo la telefonata tra Salvini e il vicepresidente americano JD Vance, poco gradita sia a Chigi che alla Farnesina, e non aiutano certo a stemperare il clima col segretario di FI. “Tutti hanno bisogno di farsi aiutare, anche io. Ma non mi sento in difficoltà, lo giudicheranno gli elettori”, è infatti la replica di Tajani che da Milano, per un evento organizzato dai giovani del partito, manda messaggi in bottiglia, attaccando i “partiti quaquaraquà che sono i partiti populisti” e mettendo in chiaro che “non sarà mai FI a creare problemi alla coesione del centrodestra perché noi siamo affidabili e soprattutto responsabili”. E se qualche giorno fa Salvini aveva ribadito a Meloni che “la Lega è il collante della maggioranza”, Tajani ricorda che “senza FI il centrodestra non esiste e non esisterebbe“.

 
 
 
 
 
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Schlein: “La Lega sfiducia Tajani”. La replica del ministro degli Esteri: “Poverini, si illudono”

A cavalcare le frizioni tra alleati è Elly Schlein che con un video social sfrutta le dichiarazioni di Durigon per attaccare l’esecutivo. “La Lega sfiducia il ministro degli Esteri. Dopo che qualche giorno fa aveva già commissariato Meloni dicendo che non aveva mandato per andare ad approvare le proposte di riarmo a Bruxelles, oggi commissaria Tajani dicendo che deve farsi aiutare, mentre Salvini lo scavalca chiamando direttamente Vance – le parole della segretaria del Pd – In qualsiasi paese questo avrebbe già aperto una crisi di governo. È chiaro che non sta più in piedi e che non si può occupare dei problemi degli italiani”. Scenario che tuttavia Tajani si affretta a escludere: “Le opposizioni stiano tranquille. Poverini, si illudono, il governo andrà avanti”. E anche la Lega, a stretto giro, mette nel mirino Schlein. “Si preoccupi della sinistra, visto che non è in grado di compattare nemmeno il suo Pd. Maggioranza e governo sono solidi, con la Lega che fa da collante del centrodestra. Avanti uniti”, afferma il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa. Parole che tuttavia forniscono a Schlein l’assist per tornare all’attacco: “Ricordo alla Lega che dice di preoccuparmi del Pd, che noi, a differenza loro, prima che del partito ci preoccupiamo del Paese”. “Sulla politica estera alla Camera e al Senato il Pd ha votato compatto – è quindi l’affondo – mentre loro per votare compatti hanno scritto una risoluzione vuota: nessun termine divisivo, nessun riferimento alla difesa comune né alle proposte di riarmo della Commissione, perché al governo hanno tre posizioni diverse. Se leggete quella risoluzione, hanno dedicato più spazio agli oceani che all’Ucraina. Praticamente un governo balneare”. 

 

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