Daniela Santanchè, la ministra non cambia giudice: “su truffa Inps rischio prescrizione”

Tiziana Gueli si occuperà del procedimento a carico della ministra del Turismo. L'udienza è fissata per il 30 maggio

Il Tribunale di Milano applicherà la giudice Tiziana Gueli al procedimento per truffa aggravata ai danni dello Stato (Inps) a carico di Daniela Santanchè per l’udienza del 20 maggio e per “tutte le udienze eventuali successive necessarie per la definizione” dell’udienza preliminare. Lo ha stabilito il presidente del Tribunale, Fabio Roia, con provvedimento motivato dopo l’udienza del 26 marzo, in cui è stato “disposto un rinvio ‘per termine a difesa’” per “ragioni oggettive di studio del fascicolo” da parte del nuovo difensore della ministra del Turismo, avvocato Salvatore Pino.

La gup Gueli, che dal 31 marzo diventerà giudice di dibattimento nella Nona sezione penale di Milano, manterrà l’udienza preliminare per Santanché, il compagno Dimitri Kung e l’ex manager di Visibilia, Paolo Concordia, perché “occorre garantire il principio del mantenimento dell’organo giudicante” e la “conoscenza degli atti in un procedimento che prevede, fra l’altro, secondo l’imputazione, fatti a rischio di prescrizione”. Il provvedimento, che è stato notificato a tutti i giudici del Tribunale di Milano e al Consiglio superiore della magistratura, è stato concordato fra Roia e la presidente della sezione Gip-Gup, Vincenza Maccora.

Le accuse a carico di Santanchè

Durante l’udienza preliminare a carico di Santanchè sono già state affrontate le “questioni preliminari” e in particolare la “retrodatazione” dell’iscrizione nel registro degli indagati per le presunte erogazioni illecite dei 126mila euro di cassa integrazione covid alle società della ministra, considerate dai giudici come una truffa continuata.

Il cambio di avvocato

Il 23 ottobre la gup ha trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione, su richiesta delle difese, per decidere sulla competenza territoriale fra Milano e Roma del procedimento. A fine gennaio la Suprema Corte ha fissato la competenza a Milano. Mercoledì 26 marzo è cambiato uno degli avvocati dell’esponente di Fratelli d’Italia che ha chiesto e ottenuto un rinvio di due mesi per studiare gli atti. Circostanza ritenuta comunque compatibile “con il principio di ragionevole durata del processo”.

Una cronologia di fatti che ha permesso al presidente del Tribunale di applicare l’articolo 16 della circolare 11315/2018 del Csm in materia di “supplenze, assegnazioni, applicazioni” dei giudici. E’ possibile infatti l’applicazione al singolo processo del magistrato già trasferito in un’altra posizione interna se il “procedimento” in fase di “udienza preliminare o del dibattimento” si trova in “avanzato stato di istruttoria”. 

Cappelletti (M5S): “Meloni non parli mai più di etica pubblica”

“Mentre Santanchè, consapevolissima delle sue responsabilità, lavora e briga per approdare alla prescrizione dei suoi presunti reati, si fa ogni giorno più disarmante il menefreghismo di Meloni che continua a tenersi in squadra un’imprenditrice che ne ha combinate di tutti i colori. In barba alle regole, alla dignità dei lavoratori e a quella dello Stato per il quale ora ricopre il ruolo di ministra, in circostanze che si fanno di mese in mese più vergognose”, ha scritto in una nota il deputato M5s Enrico Cappelletti.

La premier che oggi tace, si ricordi in futuro di tacere ogni volta che sarà chiamata a parlare di etica pubblica o, ancora peggio, a chiedere le dimissioni di qualche avversario politico. Gli italiani le rideranno in faccia. Ci risparmi da qui all’eternità anche la tiritera sulla sua ‘non ricattabilità’, perché questa vicenda la smentisce in toto”, ha aggiunto.