Governo, altro duello Lega-Forza Italia. Tajani: “In Ue non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”

Il partito di Matteo Salvini vuole chiedere a Ursula Von der Leyen di rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa

Dopo il botta e risposta sulla riforma della cittadinanza, nuovo duello fra Lega e Forza Italia soprattutto sull’Ue. “Quello a Forza Italia è stato veramente un voto utile. Noi vogliamo costruire. Anche quando facciamo delle critiche, sono sempre costruttive. Stiamo lavorando per far sì che l’Europa possa essere sempre più la casa di tutti. Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”, è il messaggio in bottiglia del vicepremier e segretario di FI, Antonio Tajani, in videocollegamento con il convegno organizzato dal suo partito a Firenze. Dal canto suo, invece, il leader del Carroccio e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, puntualizza sui social: “Sondaggio ‘La Stampa’: 94 italiani su 100 dicono ‘No’ all’invio di truppe in Ucraina. Per la Lega, le priorità sono ospedali, scuole, stipendi e sicurezza degli italiani, non eserciti europei o spese folli e inutili per proiettili e bombe, che allontanano una pace necessaria”. E la Lega è pronta a proporre agli alleati dei Patrioti una iniziativa per invitare la presidente tedesca della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa. “I cittadini europei – fanno sapere dal partito di via Bellerio – meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza interna. Non servono né maxi-investimenti per comprare munizioni, né un piano per il riarmo nato già morto. La Lega auspica un ampio e approfondito dibattito in Aula, dibattito che la tedesca von der Leyen vuole evitare a tutti i costi”.

Ma c’è un altro fronte aperto. Riccardo Molinari, che ha depositato la mozione dal titolo ‘Autonomia, federalismo e sovranità popolare’ in vista del congresso della Lega in programma il 5 e 6 aprile a Firenze, in un’intervista confessa: “Una volta ottenuta l’Autonomia, l’obiettivo deve essere trasformare l’Italia in uno Stato federale, con un numero maggiore di competenze legislative esclusive per le Regioni e uno Stato sempre più snello. Avvicinare le decisioni sempre di più ai cittadini e ai territori è la nostra missione”. Una proposta respinta al mittente dallo stesso Tajani, che in un passaggio del suo intervento a Firenze sottolinea: “Ma dove andremmo noi da soli nel momento della competizione globale? Rischieremmo di diventare la colonia di qualcuno. Ecco perché non vogliamo gli Stati Uniti d’Italia, cioè un’Italia federale. Abbiamo l’Italia, ce la teniamo così com’è e va benissimo. Noi vogliamo un’Europa federale, in cui possiamo essere protagonisti, contare, far valere il ruolo dell’Italia”. Il segretario azzurro, dopo aver difeso la riforma della cittadinanza per “dire basta alle truffe”, che è stata “approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri”, quindi, chiarisce: “Forza Italia gode di ottima salute. Noi siamo leali con il governo, ma non rinunceremo mai alle nostre idee. Non piegheremo la testa quando si tratta di difendere i nostri valori”.

E Arianna Meloni, alla festa del coordinamento cittadino di Napoli di Fratelli d’Italia, sottolinea che “quando siamo arrivati al Governo abbiamo cominciato a invertire la rotta di un’Italia che era allo sbando“. E poi rimarca: “Assistiamo a scene di confusione generale. Dicono che vogliamo togliere i soldi agli italiani per metterli sui sistemi di difesa. Sappiate che non verrà toccato un euro né dalla sanità, né dal fondo di coesione per gli italiani”. Intanto, nella giornata conclusiva del congresso di Azione, Carlo Calenda chiama in causa proprio Forza Italia e lo include in un “gruppo di volenterosi”. “A un certo punto succederà che i grandi Paesi ci diranno: ‘Ok Italia, ci va bene tutto, c’è la piazza di Conte, la piazza di Schlein e la piazza di Salvini, dopodiché voi ci siete nella Nato europea o non ci siete?’. Rimane – le parole del leader di Azione – un gruppo di volenterosi composto da Forza Italia, che questa la linea la tiene, noi, +Europa (non ci posso mettere Iv perché è contraria al riarmo europeo) e da un pezzo del Pd”. Tranchant il giudizio di Angelo Bonelli (Avs): “Ormai è chiaro che, con la linea di Calenda, la Meloni governerà per i prossimi vent’anni”.