Il vicepremier al Consiglio Esteri Commercio a Lussemburgo: "l'Italia sostiene la trattativa dell'Ue. Missione di Meloni utile"

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani torna sul tema dazi e spiega la posizione italiana. “Credo che si debba lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, perché sarebbe esiziale per gli Stati Uniti ed esiziale anche per le nostre imprese. Noi dobbiamo proteggere le nostre esportazioni, dobbiamo proteggere il nostro sistema industriale, quindi dobbiamo trattare con gli Stati Uniti. Lo deve fare l’Europa unita”, ha detto il vicepremier al suo arrivo al Consiglio Esteri Commercio a Lussemburgo. “L’Italia quindi sosterrà tutte le iniziative del commissario Sefcovic, nel quale riponiamo grande fiducia, per cercare di trovare un accordo. L’ideale sarebbe zero tariffe, zero tariffe. La via intermedia potrebbe essere la riduzione dei tassi del 10% da parte americana”, aggiunge il titolare della Farnesina. 

“Certo – sottolinea Tajani -, è una trattativa che dobbiamo fare sempre a schiena dritta con un’Europa unita. L’Italia pensa che si possa lavorare anche, forse con una dilazione delle posizioni della reazione da parte europea, cioè una lista congelata. Noi lavoreremo comunque perché la lista non sia perniciosa per i prodotti che provocano una reazione da parte americana”.  “I mercati vedete come stanno reagendo, quindi è un momento importante dove dobbiamo dimostrare grande equilibrio, grande serietà, evitare reazioni scomposte che provocherebbero danni non solo al commercio americano ma anche al commercio italiano ed europeo” è il ragionamento di Tajani. “Quindi non avremo nessun atteggiamento che sarà in contrasto con l’Unione europea, ma daremo il nostro contributo di equilibrio e di assoluta contrarietà a una guerra dei dazi”, chiarisce il ministro degli Esteri. 

In merito al settore agricolo “e’ probabile che venga decisa oggi dal la scelta di scongelare una vecchia lista di prodotti americani da sanzionare con l’aumento dei dazi. Verrà decisa fra stasera e domani. C’è grande unità”, afferma ancora Tajani che poi fa sapere: “Io ho chiesto ancora, durante l’intervento, che non ci sia il whisky perché mi sarebbe una cosa controproducente. La lista comunque verrà stilata tra stasera e domani. Sono moderatamente ottimista, vediamo perché sarebbe dannoso per le esportazioni del nostro vino. 

“Penso che oggi si debba discutere di tutte le opzioni”, “senza nessun tabù”, dice il Laurent Saint-Martin, ministro delegato al Commercio estero al suo arrivo al Consiglio Esteri commercio a Lussemburgo. “Questo Consiglio – sottolinea – è molto importante in un contesto molto travagliato a causa della politica commerciale molto aggressiva e arbitraria di Donald Trump e degli Stati Uniti. In questo contesto, la posizione francese è stata molto chiara: siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, con gli Stati Uniti o con nessun altro paese e preferiamo sempre la cooperazione allo scontro. E questo deve essere molto chiaro perché il nostro obiettivo finale rimane lo stesso, negoziare questa escalation e negoziare per tornare a com’erano. E se non è possibile, ovviamente, l’Unione Europea deve reagire, deve reagire con fermezza e deve reagire proporzionalmente” ma “abbiamo bisogno di una condizione per essere credibili e per dimostrare che l’Europa può essere una vera forza, ovvero rimanere uniti”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata