Beppe Sala: "Invito alla sobrietà è incomprenssibile"
Celebrazioni del 25 aprile all’insegna delle polemiche per la richiesta di “sobrietà” da parte del governo, associata ai cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco.
Sobri? “Nessuno di chi è qui ha bevuto”. Lo ha detto Maurizio Landini, leader della Cgil, al corteo del 25 aprile per la Festa della Liberazione, a Milano. “Siamo tutti qui per manifestare, per rafforzare la democrazia e la libertà – ha affermato – In democrazia il bello delle cose è dire quello che si pensa. Il fatto che esista un confronto e una discussione mi pare sia un fatto normale, sarei preoccupato del contrario”.
“Sarà un 25 aprile sobrio, noi non siamo mica quelli del Papeete“. Lo ha detto Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, al corteo a Milano per la festa della Liberazione. “Sara un grande ottantesimo 25 aprile, sobrio come lo è sempre stato”, ha affermato.
Sala: “Invito alla sobrietà il 25 aprile incomprensibile”
“L’invito alla sobrietà? È incomprensibile più che altro: mi sono sempre sentito sobrio nei miei comportamenti e credo così la stragrandissima maggioranza di quelli che sono in piazza. Questi inviti vanno fatti se c’è una argomentazione. Avrei preferito sentire dire ‘ok, niente musica’. L’avrei trovato sbagliato ma era un messaggio chiaro, così è un messaggio fuorviante che tende a dare un segno negativo a chi tutti gli anni è in piazza. C’è sempre sobrietà. A Milano io ho sempre visto sobrietà in chi ha manifestato per il 25 aprile”. Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine della deposizione di corone per il 25 aprile.
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