Siamo tra i Paesi europei con il numero più alto di casi e solo le vaccinazioni possono invertire questo allarmante trend
Di morbillo, in Italia, si continua a morire. Secondo il sistema di sorveglianza integrata dell'Istituto superiore di sanità, nel 2017 sono stati 4.885 i casi segnalati. Tra questi quattro decessi. Tutte le Regioni hanno segnalato casi, ma l'88% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. L'88% dei casi non era vaccinato e il 6 ha ricevuto solo una dose di vaccino. L'età mediana è pari a 27 anni. La maggior parte dei casi (74%) è stata segnalata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni. L'incidenza maggiore si è verificata nei bambini sotto l'anno di età. Sono 315 casi i segnalati tra operatori sanitari
Questi ultimi dati confermano il terribile trend: ossia che l'Italia è tra i Paesi europei con il numero più alto di casi di morbillo. Allarmante la rapida escalation di crescita dei casi: dei 6.186 casi registrati in tutta Europa, quelli italiani rappresentano da soli oltre il 22% del totale. Contrariamente a quanto si crede, il morbillo può comportare in alcuni casi serie complicazioni per la salute, può causare polmoniti ed encefaliti (infiammazioni delle cellule del cervello).
Secondo uno studio dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani dall'inizio del millennio ad oggi, le vaccinazioni contro il morbillo hanno salvato 20,4 milioni di vite.
Nel 2000, morivano di morbillo 550mila persone ogni anno. Nel 2016, i decessi sono stati 90 mila: un numero ancora troppo alto, ma i progressi sono stati enormi, e dovuti a un programma di eradicazione globale supportato dall'Oms.
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