Una lettera del ministero per cacciare i 30 membri non di diritto che rappresentano diversi settori della comunità scientifica. La presidente Siliquini: "E' nelle sue prerogative, ma stupisce la modalità"
Una scelta inaspettata a senza precedenti. Il ministero della Salute ha revocato la nomina dei 30 componenti non di diritto del Consiglio superiore di sanità (Css), organo tecnico-consultivo del dicastero. Prosegue quindi lo 'spoil system' a Lungotevere Ripa, dopo la sostituzione di Mario Melazzini all'Aifa. In questo risiko potrebbe inserirsi anche la poltrona di Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.
La lettera di interruzione mandato è giunta due anni prima della scadenza naturale del Css che si è insediato con decreto della Lorenzin il dicembre dello scorso anno. Il Consiglio Superiore della Sanità ha una funzione consultiva su diverse materie: salute pubblica, igiene e sanità pubblica e relative indagini scientifiche, schemi, norme e provvedimenti per la tutela della salute pubblica, opere pubbliche legate alla sanità (ospedali, istituti di cura e degenza, ambulatori); regolamenti e convenzioni internazionali in materia di sanità. È formato da 26 membri di diritto in rappresentanza del ministero, dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Aifa (l'Agenzia del Farmaco). Questi, essendo nominati dai rispettivi danti causa, non possono essere revocati (il Ministero potrebbe cambiare i suoi). Gli altri sono personalità del mondo scientifico: dal farmacologo Silvio Garattini al genetista Bruno Dalla Piccola a famosi docenti universitari e ricercatori. Ecco i loro nomi e i rispettivi titoli scientifici: Maria Pia Amato (Università degli studi di Firenze); Rocco Bellantone (Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma); Francesco Bove (Università La Sapienza di Roma); Placido Bramanti (Università degli studi di Messina); Elisabetta Cerbai (Università degli studi di Firenze); Anna Clerico (Policlicnico Umberto I di Roma); Antonio Colombo (Stamford Medical Hospital, Stamford, Usa); Bruno Dalla Piccola (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Irccs di Roma); Elisabetta Dejana (Università degli studi di Milano); Gabriella Fabbrocini (Università degli studi di Napoli Federico II); Napoleone Ferrara (University of California); Silvio Garattini (Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, Milano); Adriana Ianieri (Università degli studi di Parma); Andrea Lenzi (Università La Sapienza di Roma); Alberto Mantovani (Università degli studi di Milano); Mauro Marchionni (Università degli studi di Firenze); Giuseppe Novelli (Università degli studi di “Tor Vergata” -Roma); Anna Teresa Palamara (Università La Sapienza di Roma); Gloria Pelizzo (Ospedale Pediatrico Ismep di Palermo); Antonino Perino (Università degli studi di Palermo); Manuela Roncella (Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana); Anna Sapino (Università degli studi di Torino); Giovanni Scambia (Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli di Roma); Giuseppe Segreto (Società medico-chirurgica Eracleo – Selinuntina); Mario Stirpe (Fondazione G.B. Bietti di Roma); Marcella Trombetta (Università Campus Bio-Medico di Roma); Vittorina Zagonel (Ircss Iov di Padova). A questi si aggiungono i vicepresidenti Adelfio Elio Cardinale (Università di Torino) e Eleonora Porcu (Università degli studi di Bologna). A capo del Consiglio Roberta Siliquini, ordinario di Igiene all'Università di Torino nonché ormai ex presidente del Gruppo che su Twitter, con grande fair play ha scritto: "Colgo l'occasione per ribadire il mio sincero ringraziamento a straordinari colleghi ed eccellenti scienziati che si sono prestati don dedizione, rigore, competenza e indipendenza scientifica al servizio del Paese". Ma fonti interne riferiscono di una grande "sorpresa" e "rammarico" da parte degli esperti soprattutto per la modalità della revoca.
In sei mesi nessuno di loro ha mai incontrato la ministra. Ecco perché, si riferisce, la decisione, nonostante sia nelle prerogative della ministra, era del tutto inattesa. Ma Giulia Grillo, comunicando la scelta, ha parlato di "necessità di cambiamento" sulla scia del governo giallo-verde. Ha sottolineato di aver deciso "di aprire le porte ad altre personalità meritevoli" e "di dare spazio al nuovo". La responsabile della Salute si è detta anche sicura che alcuni componenti del Css "possano essere nuovamente nominati, di certo non i vertici, che devono avere la fiducia e la piena sintonia con il ministro in carica". Fra i trenta membri del Consiglio revocati ci sono scienziati e personalità di spicco della comunità scientifica, come Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche 'Mario Negri' di Milano.
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