La rilevazione lancia l'allarme sui teenager italiani: alimentazione non molto sana unita a una propensione al consumo di alcolici e una preferenza per i rapporti virtuali sui social a scapito di quelli reali
Uno stile di vita sedentario, un'alimentazione non molto sana unita a una propensione al consumo di alcolici e una preferenza per i rapporti virtuali sui social a scapito di quelli reali. È quanto emerge da una fotografia degli adolescenti italiani tra gli 11 e i 15 anni, scattata dalla rilevazione 2018 del Sistema di sorveglianza Hbsc Italia (Health behaviour in school-aged children-comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), promosso dal ministero della Salute/Ccm (Centro per il Controllo e la prevenzione delle malattie), coordinato dall'Istituto superiore di sanità (Iss).
Alla ricerca hanno partecipato anche le università di Torino, Padova e Siena in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, le Regioni e le Aziende sanitarie locali. In tutto hanno risposto al questionario 58.976 ragazzi di tutte le regioni italiane. Secondo i dati emersi, dal 20 al 30% degli studenti non fa colazione nei giorni di scuola, solo un terzo consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno, il 16,6% è in sovrappeso e il 3,2% obeso. Per quanto riguarda l'attività fisica, meno del 10% dei ragazzini pratica almeno un'ora di sport al giorno mentre un quarto di loro supera le due ore (il massimo raccomandato) davanti a uno schermo. Particolare attenzione ha destato il tema dei social media: a farne un uso problematico sono il 7,8% dei maschi e l'11,8% delle femmine, in particolare le 13enni (19%) dichiarano di preferire le interazioni online per parlare dei propri sentimenti.
Aumentano poi i fenomeni estremi legati al consumo di alcolici. Nel 2018, il 43% dei 15enni e il 37% delle loro coetanee ha praticato binge drinking, 'l'abbuffata alcolica' che prevede l'assunzione 5 o più bicchieri in una volta sola negli ultimi 12 mesi. In crescita anche il gioco d'azzardo con 4 studenti su 10 che affermano di averne avuto esperienza: a risultare più coinvolti sono i 15enni (62%) rispetto alle coetanee (23%). La quota di studenti a rischio di sviluppare una condotta problematica è pari al 16%, con un +10% rispetto al 2014.
Una nota positiva arriva sul versante del bullismo, che continua a vedere l'Italia tra i Paesi meno interessati dal fenomeno. Gli studenti, inoltre, dicono di sentirsi supportati da amici e compagni di classe e hanno un buon rapporto con gli insegnanti. Gli atti di bullismo subiti a scuola nel corso degli ultimi due mesi decrescono con l'età: gli episodi riguardano il 16,9% degli 11enni, il 13,7% dei 13enni e l'8,9% dei 15enni.
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