La frequenza della malattia aumenta perché aumenta la sopravvivenza media

Perdita della memoria, disorientamento, difficoltà di concentrazione, cambiamenti di umore e di personalità. Sono questi i principali sintomi del morbo di Alzheimer che – come rileva la Federazione Alzheimer Italia – nel nostro Paese colpisce circa circa 1.480.000 persone. Si stima che entro il 2050 saranno oltre 2.300.000. “La frequenza di casi di Alzheimer – che è una malattia che esordisce in età adulta – è aumentata poiché è cresciuta la sopravvivenza media“, chiarisce Alfredo Berardelli, direttore del dipartimento di Neuroscienze umane della Sapienza Università di Roma, e Presidente della Società italiana di neurologia, intervistato da LaPresse in occasione della giornata mondiale che si celebra domani, 21 settembre, per sensibilizzare su questa condizione.

Non esiste prevenzione, in senso stretto. Ma, come spiega l’esperto, “numerosi studi affermano che l’attività fisica e mentale – lettura, studio, lavoro – rallentano l’esordio e l’andamento della malattia. Al contrario, l’obesità e l’inattività mentale possono avere un impatto sulle funzioni cerebrali”.

La diagnosi precoce è fondamentale. “Non bisogna aver paura di andare dal neurologo: ai primi sintomi, dalla perdita di memoria al cambiamento di umore e personalità, è importante rivolgersi ad uno specialista: questo perché segnali non sempre sono indicativi dell’Alzheimer, ma potrebbero nascondere altre patologie che possono essere trattate”, prosegue il presidente della Sin. “Le malattie del cervello sono centinaia. Rivolgersi subito al neurologo aiuta la diagnosi precoce, che è importantissima per un trattamento appropriato e in tempi brevi”, avverte. “Spesso si va da altri medici prima di rivolgersi allo specialista, il che ritarda la diagnosi”, aggiunge Berardelli che ricorda che il 22 settembre ci sarà la prima ‘Giornata nazionale della neurologia’, istituita dalla Società italiana di neurologia (Sin) per aumentare la conoscenza sulle patologie neurologiche, sulla figura del neurologo e sensibilizzare le persone ad affidarsi alle cure di questo specialista nel momento in cui compaiono i primi sintomi, attraverso una campagna social dal titolo ‘Proteggi il tuo cervello, affidati al neurologo’.

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