Il primo è stato alcuni giorni fa, quando un papà di 33 anni ha potuto assistere al parto cesareo della compagna 31enne

L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino aprirà per la prima volta le porte delle proprie sale operatorie per i parti cesarei. Così da oggi il papà o la persona cara scelta dalla donna che partorisce potrà assistere e stare vicino alla futura mamma ed al nascituro, non solo durante i parti naturali, ma anche in sala operatoria durante i parti cesarei per una migliore accoglienza ed umanizzazione del parto.

Il primo è stato alcuni giorni fa, quando un papà di 33 anni ha potuto assistere al parto cesareo, presso il Blocco operatorio tagli cesarei. La puerpera di 31 anni, seguita dall’Ostetricia e Ginecologia 2 universitaria (diretta dal professor Alberto Revelli), ha messo al mondo un maschietto di 2.870 grammi, grazie anche alla collaborazione degli anestesisti dell’équipe della dottoressa Mariella Maio ed ai neonatologi dell’équipe della professoressa Alessandra Coscia. E’ il loro primo figlio.

All’ospedale Sant’Anna (direttore sanitario dottor Umberto Fiandra) la percentuale di tagli cesarei primari è in linea con le indicazioni del Ministero della Salute e nei casi di fisiologia ostetrica si attesta al di sotto del 5% (saranno circa 500 i parti cesarei che ogni anno potranno essere eligibili per la presenza dei padri). Quando il taglio cesareo si rende proprio necessario si cerca di preservare, oltre alla sicurezza delle cure di mamma e neonato, anche l’esperienza di accoglienza attraverso buone pratiche assistenziali quali il taglio ritardato del cordone ombelicale, il contatto pelle a pelle e l’avvio precoce dell’allattamento al seno nelle prime ore di vita.

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