Il tasso di abortività è pari a 5,6 IVG ogni mille donne di età 15-49, tra i più bassi a livello internazionale

Salgono i casi di aborto in Italia. Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute pubblicati sul sito prochoice.it, nell’anno 2022, il più recente i cui dati sono disponibili, sono state notificate in Italia 65.661 interruzioni volontarie di gravidanza. Il numero assoluto presenta un incremento del 3,2% rispetto al 2021, quando erano state notificate 63.653 IVG. Si tratta, si legge sul sito, della “Relazione sui dati del 2024”, che “è stata trasmessa il 22 novembre scorso dal Ministero al Parlamento” e non è “ancora disponibile sul sito del Ministero stesso”. In aumento anche i casi tra le under 18. Secondo quanto si legge nel rapporto, nel 2022 le donne di età inferiore ai 18 anni che hanno effettuato una IVG sono state 1.861, pari complessivamente al 2,8% di tutti gli interventi praticati in Italia e a un tasso di abortività del 2,2 per 1000, in aumento rispetto al 2,1 rilevato nel 2021 e all’1,9 del 2020.

Tasso di abortività a 5,6 per 1.000 (+5,1%)

Il tasso di abortività (numero di IVG per 1.000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia), che è l’indicatore più accurato per una corretta valutazione del ricorso all’IVG, nel 2022 è risultato pari a 5,6 per 1.000 con un aumento del 5,1% rispetto al 2021 quando era pari a 5,3 per 1.000, mentre il rapporto di abortività (numero di IVG per 1.000 nati vivi) nel 2022 è risultato pari a 166,6 per 1.000 nati vivi (corrispondente a 16,7 per 100 nati vivi) con un aumento del 4,8% rispetto al 2021, quando era pari a 159,0 IVG per 1.000 nati vivi. Il rapporto specifica che in numero assoluto, il tasso e il rapporto di abortività del 2022 rimangono comunque tra i più bassi a livello internazionale e confermano lo storico andamento decrescente del tasso di abortività (-66,9 %) rispetto al 1983, anno in cui è stato registrato il valore più alto in Italia. L’aumento delle IVG, rilevato nel 2022 rispetto al 2021, ha interessato tutte le aree geografiche del Paese, con l’eccezione dell’Italia insulare dove è rimasto stabile

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