Il riconoscimento per le scoperte dello scienziato svedese sull'evoluzione umana
E’ Svante Paabo il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina del 2022. Il biologo svedese, 67 anni, ha ricevuto il riconoscimento per le sue scoperte nell’ambito dell’evoluzione umana. È ritenuto uno dei fondatori della paleogenetica. Lo scienziato, si legge nelle motivazioni del premio, “attraverso la sua ricerca pionieristica, ha realizzato qualcosa di apparentemente impossibile: sequenziare il genoma del Neanderthal, un parente estinto degli esseri umani di oggi”. Inoltre ha effettuato “la sensazionale scoperta di un ominide precedentemente sconosciuto, Denisova”.
L’Accademia svedese rimarca come Paabo abbia anche scoperto che il trasferimento genico era avvenuto da questi ominidi ora estinti all’Homo sapiens in seguito alla migrazione dall’Africa circa 70.000 anni fa. “Questo antico flusso di geni agli esseri umani di oggi ha rilevanza fisiologica, ad esempio influenzando il modo in cui il nostro sistema immunitario reagisce alle infezioni”, viene sottolineato. La ricerca di Paabo ha dato origine a una disciplina scientifica completamente nuova, la paleogenomica, “rivelando le differenze genetiche che distinguono tutti gli esseri umani viventi dagli ominidi estinti, le sue scoperte forniscono la base per esplorare ciò che ci rende unicamente umani”.
Paabo ha conseguito il dottorato di ricerca in biologia all’Università di Uppsala nel 1986. Dal 1997 dirige il dipartimento di genetica del Max Planck Institute di Lipsia, in Germania. Nel 1992 ha ricevuto il premio Leibniz della Deutsche Forschungsgemeinschaft, che è la più alta onorificenza scientifica tedesca. Lo scienziato inoltre è stato eletto all’Accademia reale svedese delle scienze nel 2000, fino al massimo riconoscimento ottenuto oggi con l’assegnazione del Premio Nobel. Paabo è anche membro dell’Accademia dei Lincei, che ha parlato di un premio “meritatissimo a un grande scienziato che abbiamo l’onore di avere come socio straniero”.
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