Intervengono con una sessione sui progressi della telemedicina grazie al potenziamento dell’intelligenza artificiale, i docenti del Dipartimento di Medicina e chirurgia Claudio Azzolini, Fondatore della piattaforma di telemedicina Eumeda, e Simone Donati
Il 12 aprile, nella sede delle Nazioni Unite a New York, l’Università dell’Insubria sarà presente alla XXIII Conferenza Mondiale Infopoverty dal titolo “L’Ai sconvolge i processi digitali: come agire per garantire i diritti umani e fornire un e-welfare per tutti?”. Lo comunica Uninsubria sul proprio sito.
Il ruolo dell’Ai nella lotta contro la povertà
L’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali stanno pervadendo i dibattiti internazionali e la vita quotidiana in tutto il mondo. La pandemia Covid-19 e le strazianti realtà delle guerre in corso stanno ridisegnando significativamente le nostre prospettive sul futuro imminente, amplificando le preoccupazioni e le incertezze, ma anche le molte opportunità che circondano un mondo dominato dal digitale. Durante la Conferenza sarà dunque affrontato il ruolo dell’intelligenza artificiale nella lotta contro la povertà per migliorare le difficili condizioni di vita che la nostra società deve ancora affrontare. L’approccio mira a colmare i divari economici, sociali e digitali che rappresentano un rischio significativo per il progresso globale. Intervengono con una sessione sui progressi della telemedicina grazie al potenziamento dell’intelligenza artificiale, i docenti del Dipartimento di Medicina e chirurgia Claudio Azzolini, Fondatore della piattaforma di telemedicina Eumeda, e Simone Donati.
L’importanza della telemedicina
La telemedicina svolge un ruolo cruciale nel migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria: grazie alla creazione di nuove pratiche efficaci e al potenziamento delle piattaforme sanitarie digitali, è infatti possibile prestare assistenza alle persone che vivono in regioni poco servite, favorendo un approccio globale in grado di fornire infrastrutture energetiche, trasferire conoscenze e sostenere la formazione elettronica. Questa innovazione potrebbe accelerare il raggiungimento dell’obiettivo 3 di Sviluppo sostenibile, Sdg, “Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte”.
“Come orientare lo slancio dell’intelligenza artificiale verso il superamento delle disuguaglianze, delle emergenze climatiche e delle situazioni difficili? Come affrontare il paradossale binomio tra l’eccellenza digitale e il suo uso distratto, che è alla base di un faticoso raggiungimento degli Sdgs che mette in secondo piano la tutela dei diritti umani? Come attestare che le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e l’Ai sono risposte efficaci alle sfide contemporanee solo se sottoposte a un esame etico e inclini ai bisogni umani?” Questi sono solo alcuni degli interrogativi che la XXIII Conferenza Mondiale cercherà di sciogliere, agendo come un thinktank internazionale che raccoglierà le più importanti intuizioni per redigere una dichiarazione finale in grado di affrontare l’urgenza di un’Ai etica e di fornire soluzioni adeguate per uno sviluppo sociale globale, sostenibile e inclusivo, nel rispetto dei diritti umani e dell’e-welfare e in linea con i principi fondamentali delle Nazioni Unite e dell’Agenda 2030.
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