Da Milano a Roma manifestazioni in tutta Italia in 40 città

IN AGGIORNAMENTO – I ragazzi tornano in piazza. Oggi gli studenti si riuniscono dal Nord al Sud per alzare la voce contro un sistema scuola che, a loro avviso, non funziona più. I giovani protestano contro i Pcto (i percorsi per le competenze trasversali), l’alternanza scuola-lavoro, soprattutto dopo la morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci durante il loro stage, e contro la seconda prova scritta alla maturità.

Le manifestazioni sono guidate dai movimenti indipendenti, più radicali delle organizzazioni studentesche, a Roma c’è ‘La Lupa’ in testa. A Milano gli studenti sono partiti alle 9 con svariati pre-concentramenti in giro per la città: a Porta Venezia, Sesto Rondò e a Lotto, per arrivare poi alle 9.30 in largo Cairoli. Il Viminale ha scritto ai prefetti chiedendo di tenere alta l’attenzione e di dialogare con gli organizzatori il più possibile per isolare le frange violente, nel “doveroso bilanciamento tra il diritto di manifestare e le indefettibili esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”. L’obiettivo è quello di scongiurare possibili “strumentalizzazioni”.

“La repressione delle istituzioni, dalle sanzioni nelle scuole fino alle vergognose cariche sulle manifestazioni studentesche sono i sintomi della totale distanza tra noi e chi decide sulla nostra sorte”, scrive l’associazione ‘Milano InMovimento’. “Rispediamo al mittente le parole della ministra dell’Interno Lamorgese che tenta di criminalizzare le lotte studentesche e di dividerci tra ‘buoni’ e ‘cattivi’, una tattica vecchia volta solo a proteggere le forze del (dis)ordine”.

“Manifestiamo per la rabbia che scaturisce dalla morte di Lorenzo e di Giuseppe, conseguenze di un sistema scolastico che non si basa sulle nostre esigenze”, spiegano gli attivisti della Lupa di Roma. Gli stage, tuonano, si svolgono “senza misure di sicurezza e retribuzione”, l’edilizia scolastica considerata “fatiscente” e il voto “genera ansia e stress in assenza di supporto psicologico, fondata su una didattica obsoleta, nozionistica e prettamente frontale”.

Tensioni al corteo di Torino

Momenti di tensione tra studenti e forze dell’ordine a Torino, nel corso della manifestazione indetta oggi in numerose città italiane contro il sistema dell’alternanza sucola-lavoro, in seguito alla morte di due studenti, di 18 e 16 anni, Lorenzo Parelli, di Udice, e Giuseppe Lenoci di Ancona. Gli studenti hanno tentato di entrare nella sede dell’Unione degli industriali torinesi, dopo aver acceso fumogeni. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno respinto il tentativo: ne sono nati momenti di tensione con manganellate da parte delle forze dell’ordine e bastonate da parte degli studenti.

Al momento è di cinque carabinieri feriti il bilancio degli scontri avvenuti alla manifestazione studentesca di Torino. Un tenente si trova in ospedale al Mauriziano per una ferita all’occhio. Lo confermano i carabinieri. Secondo quanto si apprende, ci sarebbe anche un funzionario di polizia rimasto ferito durante le tensioni davanti all’Unione Industriale.

Studenti in piazza a Cosenza contro le molestie

Sono stati oltre un migliaio gli studenti che hanno partecipato a Cosenza alla manifestazione anti-abusi nelle scuole indetta dai giovani del liceo “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Nell’istituto, ancora in occupazione, due ragazze hanno sollevato la questione di molestie a sfondo sessuale da parte di un docente che la dirigente scolastica avrebbe coperto. Il corteo ha attraversato le strade del centro cittadino con slogan e striscioni. Oltre agli studenti di tante altre scuole della provincia calabrese erano presenti rappresentanti istituzionali, il sindaco della città Franz Caruso, parlamentari e sindacati.

I sindacati

“Su un tema al centro delle vostre rivendicazioni, però, dissento in parte e per questo mi piacerebbe confrontarmi con voi: mi riferisco al Pcto. Il Pcto o alternanza scuola-lavoro è altro; è uno strumento che permette a molti di voi, ancora sui banchi di assaggiare in ambiente protetto il mondo del lavoro. Va cambiata, non abolita perché è stata concepita in fretta e male, poi è stata modificata in peggio senza prevedere, oltretutto, controlli stringenti. Ed ecco perché noi stiamo cercando di trasformarla”. Sono le parole di Giuliano Zignani, segretario generale della Uil Emilia Romagna, che in una lettera rivolge agli studenti che oggi scendono in piazza per protestare contro l’alternanza scuola lavoro, le nuove modalità dell’esame di maturità e chiedere le dimissioni del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Zignani esprime inoltre tutta la solidarietà del sindacato per gli studenti in piazza e anzi sottolinea come sia un modo per loro per riprendersi i propri spazi, dopo questi anni di pandemia.

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