I giudici amministrativi: "No a immatricolazione in soprannumero"
Il Tar del Lazio, con sentenza n.863 emessa mercoledì 17 gennaio, ha annullato bando e graduatorie relativi alle prove di ammissione alla Facoltà di Medicina per l’anno accademico 2023/24. I giudici amministrativi, viene confermato a LaPresse, hanno tuttavia salvaguardato la posizione dei candidati che hanno superato le prove e si sono iscritti ai corsi. Il Tar era chiamato a pronunciarsi su oltre 3mila ricorsi avanzati da coloro che non avevano superato il test. Lo scorso anno, per la prima volta, avevano ‘debuttato’ i test di medicina nel formato ‘Tolc med’, introdotti dalla ministra dell’Istruzione Maria Cristina Messa prima dell’arrivo di Anna Maria Bernini in carica oggi. Nel 2023, il test durava 90 minuti ed era composto da 50 domande: 7 quiz di comprensione del testo, competenze acquisite negli studi (15 minuti); 15 quiz di biologia (25 minuti); 15 quiz di chimica e fisica (15 minuti); 13 quiz di matematica e ragionamento (25 minuti).
Legali ricorrenti: “Ricorso contro mancata immatricolazione in soprannumero”
Sarà presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la parte del provvedimento del tar del Lazio sui test di Medicina che, pur annullando bando e graduatorie del Tolc Med 2023, non ha ritenuto che i candidati possano immatricolarsi in sovrannumero. È quanto spiega a LaPresse l’avvocato Francesco Leone, dello studio legale Leone-Fell, che rappresenta gli oltre 3mila ricorrenti. “I giudici amministrativi avevano due opzioni: annullare tutto e far rifare le prove o consentire che i ricorrenti si immatricolassero in soprannumero. Una terza possibilità non è data”, sottolinea Leone. La logica di fondo è che “si presenta un ricorso contro qualcosa per trarne un vantaggio”, un beneficio. “In questo caso invece viene riconosciuto solo che avevano ragione i candidati esclusi – afferma – Come dire che se si fa ricorso per una multa, il giudice di pace riconosce le ragioni del ricorrente, ma gli dice che deve comunque pagare”.
Cisia: “Tar Lazio ha accolto solo parzialmente il ricorso”
Il Tar del Lazio ha accolto “solo parzialmente il ricorso” contro i test di Medicina, i tolc med 2023. É la posizione del Cisia, il Consorzio Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso, senza fini di lucro, composto da 61 atenei statali distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, che ha il compito di svolgere attività e ricerche nel campo dell’orientamento e dell’accesso agli studi universitari, specialistici e di perfezionamento superiore. Con la sentenza numero 863 del 17 gennaio 2024, il Tar “ha accolto parzialmente il ricorso proposto da uno dei candidati alla procedura di selezione per l’ammissione, con il Tolc, ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico di Medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria”.
Il Collegio “ha ratificato l’operato della Pubblica Amministrazione quanto alla costruzione del modello di accesso ai corsi di laurea, affermando in modo netto che’dev’essere chiaro, peraltro, che il Collegio non intende censurare né il fatto in sé della sottoposizione ai candidati di prove diverse, né la scelta di avvalersi, in generale, di meccanismi di equalizzazione (o di altro tipo) volti ad assicurare, nell’ambito di procedure siffatte, un’effettiva parità di trattamento tra i candidati”. Il Tolc, viene spiegato dal Cisia, si fonda sulla somministrazione di prove diverse la cui omogeneità, in termini di difficoltà, è stata assicurata dalle commissioni di esperti a tal fine nominate. I punteggi conseguiti sulla base di tali prove sono stati “cesellati” con l’attribuzione di un valore, ossia il coefficiente di equalizzazione, previsto al fine di misurare statisticamente la difficoltà di ciascuna prova, così da garantire scientificamente la par condicio tra i candidati.
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