È stato sottoscritto all’Aran il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’istruzione e della ricerca. Oltre un milione e 300 mila lavoratori di scuola, università, ricerca, Afam hanno il Ccnl rinnovato. “Il settore dell’Istruzione e della Ricerca in Italia segna oggi un momento importante con la firma del contratto collettivo nazionale di Lavoro 2019-2021. Un passo cruciale nella direzione di un miglioramento delle condizioni lavorative per i dipendenti di due aree vitali per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese”. Così in una nota il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo.
“Il nuovo Ccnl garantisce, infatti, un adeguato riconoscimento economico ai lavoratori del settore, in linea con il loro fondamentale contributo alla società e all’economia italiana. La firma è il risultato di un impegno congiunto e di un dialogo costante e costruttivo con le organizzazioni sindacali, e rappresenta l’inizio di un percorso di riforme necessarie per la gestione delle risorse umane nell’Istruzione e Ricerca”, aggiunge.“Sottolineo però che è solo il primo passo: il nostro obiettivo è proseguire su questa strada riformatrice con il nuovo contratto per il periodo 2022-2024. L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni è già al lavoro per garantire che le prossime fasi del processo di negoziazione continuino a portare miglioramenti significativi e concreti per tutti i lavoratori del settore”, aggiunge specificando come “questo contratto è segno tangibile dell’impegno del Governo verso un sistema di Istruzione e Ricerca più forte, motore per la crescita e l’innovazione in Italia”, conclude.
È stato firmato all’ARAN, nella sua versione definitiva, con le Organizzazioni sindacali il contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il Comparto Istruzione e Ricerca 2019/2021. Questo risultato, che si è potuto raggiungere anche grazie allo stanziamento aggiuntivo di 300 mln di euro ottenuto dal Ministro Giuseppe Valditara, consente di riconoscere al personale della scuola dei significativi incrementi retributivi mensili: 124 euro per il personale docente, 96 euro per il personale ATA e 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA).
“È un passo concreto di una politica di valorizzazione del personale della scuola, che vogliamo fortemente e che sarà ulteriormente incrementata grazie al recente stanziamento nella legge di bilancio 2024 di importanti risorse da destinare al rinnovo del CCNL scuola 2022/2024″, ha dichiarato Valditara.