La Rete degli Studenti Medi contro il Ministero
È polemica dopo l’invio di una circolare da parte del ministero dell’Istruzione ai dirigenti scolastici di tutto il Paese in cui si invitano le scuole a partecipare alla quarta edizione degli Stati Generali della Natalità, in programma a maggio. “È sconcertante l’arrivo di una circolare simile all’interno delle nostre scuole. L’edizione dello scorso anno ci ha mostrato come si tratti di uno spazio fondato sul binomio donna-madre, utile solo a dare spazio in contesti istituzionali a tesi pro life e antiabortiste, oltreché alle folli argomentazioni etniche del Ministro Lollobrigida. Non vogliamo la propaganda della destra nelle scuole del Paese: il Ministro Valditara ritiri l’invito” dice Paolo Notarnicola, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, in merito alla circolare che il Ministero dell’Istruzione ha fatto pervenire ieri a tutti i dirigenti scolastici del Paese, invitando le scuole alla IV edizione degli Stati Generali della Natalità che – si legge – “rivolge un appello di partecipazione attiva alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, che potranno essere presenti all’evento e diventarne protagonisti attraverso riflessioni, video ed elaborati, relativi a una tematica che interessa il loro avvenire: ‘Esserci, più figli più futuro'”.
“Ci chiediamo in che modo questi Stati della Natalità possano influire positivamente nel dibattito del Paese sulla denatalità e nelle riflessioni degli studenti coinvolti – dichiara Camilla Velotta della ‘Rete degli Studenti Medi’ – se il Ministero dell’Istruzione immagina di convincere le nuove generazioni dell’importanza di avere figli attraverso convegni sterili, sta sbagliando di grosso. Alla nostra generazione servono garanzie concrete, serve una prospettiva di stabilità economica, sociale e lavorativa verso cui tendere: il lavoro del Governo dovrebbe concentrarsi sulla costruzione di strumenti per garantire questi presupposti di base, eventi simili invece sono pericolosi, oltre che inutili”.
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