Cosa prevede il ddl Valditara approvato dal Senato con 74 voti a favore
Un maggiore peso al voto in condotta e una nuova e diversa valutazione per i giudizi della scuola primaria. Il disegno di legge di ‘Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti’, il ddl Valditara, approvato dal Senato con 74 voti a favore, prevede nuove norme per tutti e due gli ambiti.
Il voto in condotta diventerà più ‘pesante’ e influente e sarà valutato in maniera complessiva su tutto l’anno scolastico e non soltanto a quadrimestre. La misura nasce con l’obiettivo di arginare comportamenti aggressivi da parte degli studenti nei confronti del corpo docente. Sarà espresso in decimi e servirà per determinare il passaggio da un anno all’altro. Se non si ha un voto ‘alto’ si rischia anche di non essere ammessi all’esame dell’ultimo anno. Nella scuola secondaria di primo grado, le scuole medie, un voto in condotta inferiore al sei comporta la bocciatura. Alle superiori la situazione cambia. Per i ragazzi dell’ultimo anno, avere un sei in condotta comporta l’assegnazione di un elaborato di cittadinanza attiva e solidale che l’alunno dovrà discutere in sede d’esame. Se la valutazione non dovesse essere positiva, il ragazzo non sarà ammesso all’esame di Stato. Per gli anni precedenti, la promozione da una classe all’altra sarà valutata in base al voto. In caso di insufficienza, l’ammissione all’anno successivo è subordinata alla presentazione di un elaborato che lo studente dovrà preparare. In caso di valutazione insufficiente, dovrà ripetere l’anno. Per ottenere, infine, il massimo dei crediti in vista dell’esame, occorrerà avere il nove in condotta. Il provvedimento, che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, prevede una multa da 500 euro e fino a 10mila euro per chiunque venga condannato penalmente per aggressioni nei confronti di presidi, docenti e personale tecnico-amministrativo. In caso di sospensione, se il provvedimento supera i due giorni, lo studente non rimarrà a casa, ma sarà obbligato a frequentare attività sociali extrascolastiche all’interno della stessa scuola.
La stretta sul voto, per Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, è “una azione necessaria a fronte di certi comportamenti che sono peggiorati negli ultimi anni”. L’efficacia di questa misura andrà poi valutata nel tempo: “Occorrerà vedere cosa accadrà alla prova dei fatti”, ha sottolineato.
Novità in arrivo anche per la scuola primaria, le elementari. Non si tornerà ai voti in pagella, come aveva già specificato anche Giuseppe Valditara ma ci saranno i giudizi ‘sintetici’: addio a ‘base, intermedio, avanzato’, bentrovati ‘insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo. Le diciture non sono ancora state stabilite, per quelle occorrerà un’ordinanza ministeriale. Ma l’obiettivo è restituire “chiarezza nell’interesse delle famiglie e degli stessi studenti”, ha spiegato il ministro dell’Istruzione.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata