Agitazione al liceo Virgilio di Roma dove, venerdì 29 novembre, gli studenti hanno occupato l’istituto per esprimere il loro dissenso su diverse questioni politiche e sociali e, in tutta risposta, la preside Isabella Palagi ha convocato per oggi, 2 dicembre, un ‘sit in di protesta silenziosa’ in piazza Santi Apostoli contro l’iniziativa dei ragazzi. La mossa però non ha avuto il riscontro sperato, e invece ha mobilitato i genitori degli alunni, riuniti in un comitato genitori, che hanno prodotto un documento di protesta contro la preside firmato da 308 famiglie. “A nome di alcuni genitori – si legge nel documento indirizzato alla preside – comunichiamo che non prenderemo parte alla manifestazione silenziosa di lunedì 2 dicembre. Rispettiamo l’autonomia degli studenti che vogliono esprimere la loro libertà di pensiero nella scuola. Non riteniamo che un sit-in organizzato con queste modalità sia uno strumento di dialogo”. Nell’istituto sono presenti circa 300 studenti, che alternano ad attività di informazione e studio “momenti di socializzazione e confronto”. I ragazzi spiegano: “Cerchiamo un dialogo, l’occupazione è un atto politico che la preside vuole svuotare totalmente. Abbiamo momenti di confronto cui chiediamo a tutti di venire, la scelta di occupare nasce da una assemblea partecipata che si è espressa nella quasi totalità a favore dell’occupazione. Chiunque avesse voluto bloccarla avrebbe potuto benissimo venire a scuola a votare contro. La preside vuole dividerci ma non ci riuscirà“. E, data la risposta, sembra che la preside non sia riuscita a dividere nemmeno i genitori, che proprio oggi pomeriggio si sono riuniti in assemblea con gli studenti nell’istituto occupato. “Questa preside non ci ascolta, non c’è mai – accusano gli studenti – non ci permette di fare nulla, ci ha vietato assemblee che parlino di Palestina, pretende di poter scegliere anche gli ospiti che invitiamo nei convegni che promuoviamo dentro la scuola”.

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