Il professor Vercellone respinge le accuse senza commentare: "Questa è una operazione culturalmente alta e questo è il dibattito in cui ci inseriamo ed è l'unico dibattito in cui stiamo"
Nasce a Torino il primo corso in Queer Studies. E, appena nato, affronta già una prima critica politica dalla Lega. Il corso è partito all’Università degli Studi di Torino, coordinato dal professor Antonio Vercellone. Qui era già nato, negli ultimi anni, il primo corso di studi dedicato all’omosessualità e ai diritti Lgbtqi+.
Pronto l’attacco del leghista Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, Cultura e Istruzione: “Un nuovo caso di propaganda gender all’interno di un ateneo italiano. Dopo il caso dell’esame di ‘teorie queer’ all’università di Sassari, ecco un fantomatico nuovo corso di ‘queer studies’, questa volta alla facoltà di giurisprudenza dell’università di Torino. Il promotore di questo nuovo esame ‘arcobaleno’ ci tiene a farci sapere che questo esame è una risposta ‘ai recenti attacchi del Governo alla libertà della ricerca’. A lui e a tutti i docenti ideologizzati ribadisco che utilizzare il cavallo di troia della lotta alle discriminazioni per portare nelle facoltà e nelle scuole la propaganda ideologica della sinistra radicale Lgbtq+, non servirà a nascondere l’evidente volontà di indottrinamento dei più giovani che l’agenda arcobaleno vorrebbe imporre. L’ideologia gender esiste”, ha dichiarato.
L’ateneo ha preferito non rispondere e Vercellone, contattato da LaPresse, ha dichiarato: “Di solito queste questioni sono o relativamente poco comprese nella loro complessità o frutto di divisioni. In realtà i queer studies sono un ramo scientifico con digintà scientifica internazionale da decenni. Questa è una operazione culturalmente alta e questo è il dibattito in cui ci inseriamo ed è l’unico dibattito in cui stiamo” spiega Vercellone, liquidando dunque le polemiche politiche.
“L’idea del corso era conformare i piani di studi alle migliori pratiche internazionali, in particolare dei Paesi nordeurpei e nordamericani – spiega Vercellone – In Italia ci sono vari corsi che parlano di identità di genere, orientamento sessuale e hanno un approccio critico a queste discipline ma mancava un approccio interdisciplinare, ed è l’unico modo perché l’approccio sia anche intersezionale” spiega il docente di diritto. “Al corso possono venire studenti di diverse discipline di laurea, può essere seguito da tutti gli studenti di Unito – aggiunge – Serve proprio a formare persone capaci nei loro settori disciplinari ma che affrontino questi temi in modo critico plurale e aperto. Ci auguriamo che ciò avvenga”.
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