Portare l’Africa al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione dell’Ateneo. È l’obiettivo del ‘Piano Africa’ dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, lanciato in occasione dell’apertura del nuovo Anno accademico. “Per quanto le proiezioni indichino per il continente africano una notevole crescita demografica che si assocerà a un rilevante aumento della forza lavoro, il livello di istruzione resta basso: la non scolarizzazione, infatti, interessa 98 milioni di giovani africani. È, questo, un ostacolo da rimuovere, anche per accompagnare uno sviluppo economico sostenibile”, ha detto la rettrice, Elena Beccalli in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico a Milano.
“La prospettiva che immaginiamo – ha aggiunto Beccalli – si basa sull’education power, cioè sulla capacità di aiutare un paese attraverso piani educativi incisivi e rispettosi. L’educazione, infatti, è lo strumento che più, e meglio, di altri consente di lavorare con i paesi africani piuttosto che per i paesi africani, passando da un approccio top-down a uno bottom-up in cui anch’essi partecipino a definire i problemi e a proporre soluzioni”.
Obiettivo dell’Ateneo è “diventare l’Università europea con la più rilevante presenza in Africa”. Sono già 123 i progetti attivi in in 40 dei 54 Paesi africani. Un esempio è il progetto dell’Ateneo con la Fondazione E4Impact, che ha formato nel tempo più di 1.700 imprenditori con programmi di Mba in 20 paesi africani con atenei locali. Il Piano per l’Africa “è una struttura d’azione che mira a porre il continente africano al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione. Secondo uno spirito di reciprocità, l’Ateneo intende ampliare i percorsi per la formazione di giovani africani in loco o nel nostro paese, diventare polo educativo per i giovani africani di seconda generazione che vivono in Europa, spesso ai margini, pur rappresentando una parte rilevante del nostro futuro, nonché rendere sempre più sistematiche le esperienze curriculari di volontariato per i nostri studenti”, ha spiegato ancora la rettrice.
“L’aspirazione ha proseguito – è diventare l’Università europea con la più rilevante presenza in Africa, attraverso partnership con atenei e istituzioni locali, nell’ottica di un arricchimento vicendevole, per la formazione integrale delle persone e la promozione della fratellanza e, non da ultimo, della pacifica convivenza sociale”. Da qui l’impegno della Cattolica a “proseguire e potenziare le iniziative con l’Africa in stretta sinergia con le realtà che già vi operano, da quelle cattoliche a quelle internazionalmente riconosciute come Unesco e Fao, oltre che in connessione con il Piano Mattei del Governo italiano.