Milano, 27 giu. (LaPresse) – “Ho capito che Nicole, per il suo ruolo politico, aveva funzione di filtro tra Berlusconi e quelle ragazze. Era il punto d’incontro formale. A quelle cene non sono mai stato, ma non mi scandalizza certo l’idea che potessero esserci anche giovani ‘animatrici'”. A parlare, nella sua prima intervista esclusiva con Vanity Fair, in edicola dal 29 giugno, Simone Giancola, da due mesi ex di Nicole Minetti, la consigliera regionale che la Procura di Milano accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione nel caso Ruby, in cui sono coinvolti anche Lele Mora ed Emilio Fede (l’udienza preliminare si è svolta questa mattina, al Palazzo di Giustizia di Milano).

Nel tracciare un profilo della loro relazione dice: “Una cosa è essere spregiudicati, ben altra è giocare sporco. Non parlo di legalità: quelle sono cose che stabilirà il processo. Esistono anche i paletti morali delle persone perbene. Io sono stato educato a quei valori, e li ho applicati anche nella mia storia con Nicole”.

Alla domanda sul perché la loro storia è finita Simone risponde: “Ho avuto la prova che mi aveva mentito”.

Il giovane imprenditore ripercorre la sua vicenda sentimentale: si parte da quando ha conosciuto Nicole su Facebook nel dicembre del 2009 (“Mi ha chiesto lei l’amicizia. Ho guardato le foto del suo profilo e ho subito accettato. Abbiamo cominciato a chattare e ci siamo visti la prima volta a febbraio”) per arrivare alla notte del 27 maggio 2010, quando era in compagnia della Minetti e questa viene chiamata per recarsi in questura a ‘soccorrere Ruby’.

In seguito alle intercettazioni telefoniche Giancola racconta: “Mi telefonò per dirmi che era a Rimini dai genitori, dalle intercettazioni invece quella chiamata l’aveva fatta dalla piscina di una villa di Berlusconi”. Una rivelazione traumatica per Simone “quando ho avuto un riscontro innegabile della bugia, è stato come cadere per terra dal decimo piano”.

Simone Giancola aggiunge che la Minetti non ha intenzione di dimettersi: “il suo modello è la Carfagna, sogna un percorso simile”. Poi Giancola prende le sue difese: “In amore ‘bugiarda’ è una parola dura e ti costringe a fare i conti con il tuo fallimento sentimentale. Nicole farà i conti con la sua coscienza, ma credo che le accuse a suo carico siano false”.

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