Los Angeles (California, Usa), 30 lug. (LaPresse/AP) – Continua la guerra di Jennifer Lopez contro l’ex marito Ojani Noa sui video privati che rischiavano di essere utilizzati per la realizzazione di un film sulla loro storia. Nell’ultimo capitolo della vicenda, la corte d’appello di Los Angeles ha deciso che la causa presentata dalla cantante e attrice dovrà essere risolta in arbitrato. Nel dicembre 2009, JLo aveva presentato una causa da 10 milioni di dollari dopo che Noa e il suo agente avevano annunciato di voler usare alcune parti delle 11 ore di video fatti in casa per produrre un film sulla loro relazione di coppia. I due si sono sposati nel 1997, ma il matrimonio è durato solo 11 mesi.
In realtà un accordo tra i due già proibisce a Noa di “rivelare a fine monetari qualsiasi dettaglio intimo o privato sulla sua relazione con la Lopez”. Il divieto vale anche per il suo agente. I video, che non ritraggono JLo in situazioni sessuali, erano stati bloccati da un giudice. Tuttavia, all’inizio dell’anno l’agente di Noa, Ed Meyer, aveva minacciato di diffondere parti di essi, mossa che a giugno ha spinto il giudice a ordinare che i filmati fossero posti sotto custodia. Nel 2007 Noa aveva dovuto versare alla Lopez 540mila dollari di danni e parcella dell’avvocato in un’altra causa intentata per impedire all’ex marito di pubblicare un libro rivelazione. All’inizio del mese JLo e il nuovo coniuge, il cantante Marc Anthony, hanno annunciato la separazione dopo sette anni di matrimonio.
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