Londra (Regno Unito), 23 nov. (LaPresse) – Quanto diversa sarebbe stata la vita di Daniel Radcliffe, se non fosse stato il volto di Harry Potter al cinema? È un rischio che l’attore ha corso seriamente: i suoi genitori infatti non volevano che Hollywood gli sconvolgesse la vita. Inizialmente incerti, non volevano che loro figlio, ora 22enne ma un bambino quando era stato scelto, andasse a vivere a Los Angeles per le riprese. Cambiarono idea solo quando il regista del primo ‘Harry Potter’, Chris Columbus, che aveva visto Daniel recitare in ‘David Copperfield’ alla televisione, decise di girare la maggior parte dei film in Inghilterra, terra natia del giovane attore.
È lo stesso Radcliffe a raccontarlo a Hollywood Reporter: “Chris Columbus ha visto ‘David Copperfield e ha detto ‘voglio fare un provino a questo ragazzo’. Sono andati dai miei genitori e in un primo momento l’accordo era di firmare per credo, sei film da girare a LA. E mia mamma e mio papà hanno detto semplicemente ‘È un’interferenza troppo grande nella sua vita, non lasceremo che accada’”. “Io non sapevo niente di quel che era successo – ha aggiunto Daniel – poi tre o quattro mesi dopo il patto era cambiato. Sarebbero stati girati due film entrambi in Inghilterra, così i miei dissero ‘Va bene, gli lasceremo fare il provino’. E da lì cominciò tutto”.
Il ruolo di Harry Potter ha fatto di Radcliffe una star mondiale, e mentre è grato di tutte le opportunità che gli ha dato, ammette anche che la fama può essere difficile da affrontare. “Ci sono ovviamente aspetti positivi, ma i lati positivi per me sono quelli che vengono dal lavoro piuttosto che dalla celebrità. La celebrità è orribile. Questa è la verità, è una spaventosa, ignobile cosa”.
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