L’Avana (Cuba), 11 dic. (LaPresse/AP) – Per Benicio del Toro il debutto alla regia nel film ‘Sette giorni a L’Avana’ è stato così gratificante da spingerlo a voler lavorare ancora dietro la macchina da presa. “Vedere la motivazione di tutti gli artisti che hanno lavorato per 14 ore al giorno, vedere la fiducia che hanno riposto in me, la collaborazione su ogni cosa, è qualcosa di davvero speciale”, ha detto l’attore e neoregista portoricano in conferenza stampa all’Avana, dove il film è al Festival del cinema. “E’ una esperienza che mi spinge a sognare di cimentarmi di nuovo alla regia”, ha spiegato del Toro, che nel 2001 ha vinto un Oscar come migliore attore non protagonista in Traffic di Steven Soderbergh.
‘Sette giorni a L’Avana’ è una produzione franco-spagnola costituita da sette storie, basate sui racconti dello scrittore cubano Leonardo Padura, che si svolgono in diversi giorni della settimana e mostrano differenti visioni della società cubana. Del Toro ne ha diretto il promo corto, Yuma, che in slang locale significa americano e racconta la storia di un giovane statunitense che si reca a L’Avana per il film festival. “Il tema del corto è mostrare come la gente possa conservare la propria dignità. E’ qualcosa di molto umano”, ha detto del Toro. Ha spiegato che il film è ancora in postproduzione e che alcuni dettagli devono essere messi a punto prima della diffusione.
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