Cannes (Francia), 24 mag. (LaPresse) – E’ il giorno di Nicole Kidman al 65esimo festival del cinema di Cannes, protagonista di ‘The paperboy’ di Lee Daniels, presentato oggi alla kermesse francese. Tratto dal thriller psicologico del giornalista Pete Dexter, diffuso in Italia con il titolo di ‘Un affare di famiglia’, il film segue due giornalisti del ‘Miami times’ che indagano sul caso di un cacciatore di coccodrilli detenuto in prigione che rischia la pena di morte. Dopo ‘Precious’, ritratto di un adolescente analfabeta di Harlem, Lee Daniels si dedica nuovamente al tema dell’ingiustizia sociale e più in particolare a uno di quei temi che sconvolgono l’opinione pubblica americana: la pena di morte.

Lo stesso regista ha descritto il suo lavoro come una riflessione sul comportamento umano. Il film, girato a New Orleans, vede una conturbante Nicole Kidman, nei panni di Charlotte Bless, intrattenere rapporti epistolari con un detenuto condannato a morte. Di lei s’innamora Jack Jansen, interpretato da Zac Efron. Il progetto del film ‘The paperboy’ è finito nelle mani di Daniels, dopo essere rimasto a lungo sul comodino di Pedro Almodovar. Da lì è iniziata la riscrittura di Lee Daniels. “Mi piace fare i film che ci spingono ad avventurarmi in territori inesplorati”, ha detto il regista che ha spiegato di aver cercato di trascrivere nel miglior modo possibile i passaggi che l’hanno interessato maggiormente mentre leggeva il romanzo. “Sono i motivi che mi hanno portato a questo film”.

Per realizzare la trascrizione per il grande schermo, Lee ha dovuto immergersi nel suo passato. In conferenza stampa ha spiegato: “C’è del vero in questo film. Per il personaggio di Macy Gray (Anita) mi sono ispirato alla mia storia personale. Alcuni miei familiari hanno lavorato come domestici per i bianchi. Tutti i personaggi sono realmente esistenti nelle mia vita. Ho fatto questo film immergendomi completamente nel mio passato e nei miei film precedenti”. Prendendo parola in conferenza stampa, Nicole Kidman riconosce di aver avuto difficoltà nell’interpretare il nuovo ruolo, perché per niente corrispondente alla sua personalità ma “è il mio lavoro lasciarmi andare, e di non seguire i miei personali sentimenti. Nessuna ripresa era uguale all’altra, abbiamo sempre esplorato contrasti e diversità, usando la mia immaginazione, è quello che adoro e per cui ho voluto fare l’attrice”.

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