New York (New York, Usa), 21 giu. (LaPresse/AP) – Il New York Press Club, organizzazione dei giornalisti e degli operatori dei media dell’area metropolitana newyorkese, condanna l’aggressione di Alec Baldwin, avvenuta martedì, nei confronti di un fotografo fuori da un ufficio di licenze matrimoniali. Il circolo della stampa newyorkese ha rilasciato una dichiarazione in cui si afferma che, dal momento che Baldwin è “un personaggio pubblico”, le sue attività sono “legittimo oggetto d’interesse dei media”. Il Press Club rende nota inoltre un altro attacco dell’attore nei confronti di un altro reporter di Inside Edition che stava cercando di porre domande sull’incidente: “Baldwin gli è passato con la bici sopra il piede” spiega il Press Club, un comportamento “deplorevole”. “Quest’uomo è sopra le righe, la sua arroganza non dovrebbe essere tollerata. Dovrebbe essere denunciato e condannato”.
La polizia intanto ha confermato che il fotografo del Daily News Marcus Santos ha sporto denuncia contro Baldwin. Santos accusa l’attore di averlo preso a pugni mentre stava scattando foto a lui e alla sua fidanzata Hilaria Thomas. A favore dell’accusa ci sono le foto che un altro fotografo ha scattato. Da parte sua, la star di ’30 Rock’ afferma di essersi solo protetto. Il suo agente accusa a sua volta il fotografo di essere l’aggressore e dice che l’attore si è difeso dopo che il paparazzo lo ha aggredito con la macchina foto.
La sua verità, Baldwin l’ha resa nota in un’intervista televisiva all’anchorman Charlie Rose, ai cui studi si è presentato provocatoriamente coperto da un lenzuolo. “Se prendo a pugni un fotografo di fronte alla corte di giustizia significa che sono stupido – ha detto – e non sono così stupido. Ci devono essere almeno dieci poliziotti in quel’isolato”. La versione di Santos è che “Baldwin si è voltato, mi è venuto dietro e ha cominciato a spintonarmi e a prendermi a pugni, mentre io gli dicevo di smetterla e di non toccarmi”. Invece Baldwin ha spiegato che “Mi ha quasi colpito sui denti con l’obiettivo della sua macchina, così l’ho spinto via”. L’attore non è comunque stato conciliante: “Questa gente illegittima, se fosse per me, verrebbe tutta deportata su qualche isola”.
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