Torino, 16 set. (LaPresse) – “Io personalmente e la Rai crediamo molto in una cultura della qualità, che si inserisce perfettamente in una cultura della legalita’. Fa parte del servizio pubblico”. Così la presidente della Rai Anna Maria Tarantola all’anteprima di ‘Lezioni di mafia’, di Rai Educational, al Prix Italia a Torino. “Il programma – ha spiegato – si ispira alle Lezioni del ’92 dell’ex direttore del Tg2 Alberto La Volpe, ideate insieme a Giovanni Falcone. Spiegare a tutti e in particolare ai giovani che non hanno vissuto queste vicende i meccanismi del governo della mafia e che per reagire occorre prevenire e conoscere è l’obiettivo delle lezioni”.

“Falcone notava – ha aggiunto Silvia Calandrelli, direttore di Rai Educational – che i media parlano di mafia quando ci sono le retate ma che manca un’educazione permanente sulla legalità”. “Con il ministro all’Istruzione Francesco Profumo e con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso quest’anno, nel ventennale delle morti di Falcone e Borsellino, abbiamo lavorato su questo”.

“Ho accettato con entusiasmo – ha detto Grasso – la proposta della Rai, in ricordo di quella sedia vuota che lasciò, dopo la strage, Giovanni Falcone nello studio di La Volpe. Falcone voleva dare maggiore conoscenza al fenomeno della mafia e diceva che bisogna parlarne perché il silenzio è l’ossigeno con cui si struttura e riorganizza e che così continua il connubio tra economia, politica e mafia”.

“Il modo migliore per combattere la mafia – ha aggiunto Grasso – è diffondere la conoscenza. Quando mi è arrivata la proposta di questa riedizione di ‘Lezioni di mafia’ ne sono stato contento. Nonostante l’impegno e i successi di magistrati e forze dell’ordine, dello Stato, ancora oggi siamo qui a combattere questi fenomeni. Ogni giorno si registrano successi e arresti, però ancora non riusciamo ad averla completamente vinta su questo fenomeno”.

“La sola azione della repressione – ha concluso Grasso – non potrà mai da sola vincere questi fenomeni, perché sono collegati ad altri, non solo criminali, ma alleconomia, al sociale, al lavoro e alla politica”. “La legalità – ha detto poi il ministro Profumo – non può essere il tema degli eventi, ma il tema di tutti i 200 giorni di scuola perché i ragazzi devono imparare come si cresce nella legalità. La scuola deve essere sempre meno fatta solo nell’aula, ma ricca di iniziative”.

Le lezioni, oltre alla diffusione televisiva su Rai Storia il 17 settembre, ogni lunedì alle 23.00 e la domenica alle 20.30, saranno utilizzate con modularità diverse sia sul sito www. raistoria.rai.it sia come strumenti didattici proprio per “i nativi digitali”.

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