Milano, 5 ott. (LaPresse) – “Il lavoro non è più una priorità per me. Sarà perché recito da quando avevo 12 anni, ma ho voglia di godermi la vita e dedicarmi ad altro”. Dopo ruoli da viale del tramonto (la mamma del dottor Spock in ‘Star Trek’, la ballerina disperata a fine carriera in ‘Black Swan’) a 40 anni Winona Ryder, intervistata da Io Donna, in edicola sabato 6 ottobre con Il Corriere della Sera, ricomincia dal suo primo amore, Tim Burton, che l’aveva lanciata in Beetlejuice, e da un thriller: presta la voce a un’adolescente in ‘Frankenweenie’, il cartoon appena uscito negli Usa, ed è la moglie di un killer inquietante in ‘The Iceman’ (ai festival di Venezia e di Toronto). Sembra un nuovo inizio. Eppure, dice l’attrice, “La vita è breve: se non ti diverti, se il lavoro non ti dà niente in cambio, che senso ha?”. Winona non rimpiange i tempi in cui era un’icona delle adolescenti: “A me interessava solo recitare. E ho sempre rifiutato l’idea che l’età sia qualcosa contro cui combattere”.
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